24, Novembre, 2024

Ex Impero, via al progetto di bonifica dall’amianto. Costo di 200mila euro, il comune agirà in danno della proprietà

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Lo sblocco dei lavori deciso dopo l’ultima sentenza del Tar, che ha respinto le richieste di sospensione dei privati proprietari. L’Amministrazione Chiassai ha deciso di intervenire per la rimozione dell’amianto, la cifra investita sarà poi richiesta alla proprietà che invece finora non ha ottemperato alle ordinanze

Sarà il comune di Montevarchi ad effettuare la bonifica del tetto dell'ex Teatro Impero di via Pascoli. Una notizia auspicata dai molti cittadini che abitano nella zona, da tempo preoccupati per il progressivo deterioramento della copertura in amianto, nonostante le rassicurazioni legate ai controlli a campionamento dell'aria, che hanno sempre dato esito negativo. Il comune, ora, bonificherà il tetto per poi rivalersi sul privato proprietario per la spesa, stimata in circa 200mila euro. 

Lo sblocco della procedura è avvenuto solo ora perché l'Amministrazione Chiassai aspettava il pronunciamento del Tar sul ricorso presentato proprio dalla proprietà dell'ex Impero contro le ordinanze emesse dal comune nel 2017, che lo obbligavano a bonifica e messa in sicurezza: il privato chiedeva la sospensione delle ordinanze, il Tar ha respinto questa richiesta. A questo punto, di fronte all'inottemperanza della proprietà, il comune potrà agire in danno di essa. 

“Lo scorso 3 ottobre – spiega in una nota il Sindaco Chiassai Martini – il Tar della Toscana ha respinto anche l’ultimo ricorso presentato dalla proprietà per la sospensione cautelare dell’efficacia delle due ordinanze sindacali in cui veniva intimato al privato di effettuare le operazioni di bonifica e rimozione della copertura in eternit dell’immobile. L’Ex Cinema-Teatro Impero, come i cittadini  sanno, è una proprietà privata che versa in evidente stato di abbandono rappresentando una ferita aperta per tutta la città. Ricordo che nel 2017 venivano emesse proprio le due ordinanze sindacali a seguito dei verbali prodotti dall’Asl e di un crollo parziale del tetto dell’edificio; ma visto che nessuna operazione veniva iniziata da parte dei privati, avevao comunicato alle autorità proposte l’inottemperanza di quanto disposto".

Nel frattempo la proprietà, che ha sempre rivendicato come quell'edificio fosse destinato all'acquisizione da parte del comune, procedura però mai conclusa (qui l'articolo con l'intervista ai proprietari) aveva preso le vie legali presentando un ricorso contro il Comune per l’annullamento delle ordinanze, oggi respinto dal Tar. "Si comprende – sottolinea Chiassai – quanto la vicenda si inserisca in un contesto molto complesso per competenze e modalità di intervento, anche dal punto di vista dell’impiego delle risorse necessarie, complicato poi da anni e anni di aspettative e di impegni disattesi. Non era ipotizzabile per noi l’utilizzo di soldi pubblici per intervenire a vantaggio di un bene privato". 

"Con la sentenza del Tar, invece – siamo in grado oggi di eseguire quanto prescritto nelle ordinanze con spese a carico dei proprietari del fabbricato. I sopralluoghi effettuati dai nostri tecnici comunali hanno rilevato una stima dei lavori necessari per circa 200mila euro che provvederemo a recuperare le somma a danno della proprietà", spiega la prima cittadina, che sottolinea il risultato raggiunto: "Abbiamo sbloccato l’ennesima eredità ingarbugliata per poter bonificare l’attuale manto di copertura  del “Cinema Impero” e per mettere in sicurezza l’edificio con l’eliminazione delle infiltrazioni meteoriche che possono rappresentare ancora un pericolo per le strutture murarie e per l’incolumità pubblica".

"Voglio continuare a rassicurare la popolazione – conclude Chiassai – soprattutto i cittadini residenti nei pressi dell’immobile che, al di là dei soliti strumentali allarmismi, non si riscontrano danni per la salute pubblica. I recenti campionamenti del 15 ottobre, realizzati tramite le postazioni fisse di piazza Enrico Toti e di via Pascoli allo scopo di verificare l’eventuale dispersione in aria di fibre di amianto, hanno dato nuovamente esito negativo. Non siamo mai stati indifferenti verso la struttura storica, diventata purtroppo un neo anche per il decoro urbano della città, ma dovevamo aspettare che si verificassero le condizioni necessarie per intervenire nel rispetto di un mandato di buona amministrazione ricevuto dai cittadini". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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