03, Maggio, 2024

Banca Etruria, “I commissari tutelino i correntisti e se necessario denuncino i responsabili del dissesto”

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Sulla vicenda della Banca aretina, con cinque sedi anche in Valdarno, intervengono Cgil e Federconsumatori

Dopo il commissariamento da parte della Banca d'Italia di Banca Etruria Alessandro Mugnai, Cgil, e Pietro Ferrari, Federconsumatori scrivono ai commissari e chiedono la tutela di correntisti, risparmiatori e azionisti.

"Cgil e Federconsumatori ritengono che i Commissari, così come prevede la legge, debbano operare prima di tutto a tutela dei risparmiatori e dei correntisti; debbano salvaguardare l’accordo sindacale con il quale si è giunti alla soluzione indicata da Bankitalia, che è costato sacrifici ed ha posto le basi per consolidare la Banca e l’attuale occupazione; debbono infine tutelare gli investitori, gli azionisti e gli obbligazionisti, denunciando se necessario alle Procure della Repubblica gli autori del dissesto della Banca, in modo che, accertate le responsabilità, si possa passare da parte degli investitori, a quell’azione di tutela e di richiesta di risarcimento per la quale l’Associazione Federconsumatori si metterà a disposizione".

Cgil e Federconsumatori ripercorrono a ritroso nel tempo la vicenda

"Prima di giungere al commissariamento, Banca Etruria era da tempo sotto osservazione della Banca d’Italia che aveva inviato fin dal 2002 ripetute visite ispettive. Nel Dicembre 2013 era stato indicato dalla stessa Banca d’Italia un percorso di aggregazione, miseramente fallito poiché l’offerta di acquisto al valore di 1 Euro ad azione effettuata da Popolare di Vicenza fatta a Maggio 2014 (il valore delle azioni all’epoca quotava 0,75) è stata rifiutata dal C.d.A. perché ritenuta insufficiente, col gaudio magno di forze politiche, istituzioni e categorie economiche. Il perché di questa posizione assunta dall’Organo Amministrativo, dichiarato tra l’altro a Dicembre 2013 dalla stessa Bankitalia, come inadeguato a condurre trattative di quel genere, è un mistero". 

"Bastava poi, da parte di chi si è precipitato ad alzare scudi sul C.d.A., andarsi a leggere il Bollettino Ufficiale di Bankitalia – sezione XIV – Sanzioni della Banca D’Italia. Con disposizione del 23.09.2014 la Banca d’Italia commina una pioggia di sanzioni sulla dirigenza passata e presente di Banca Etruria, per un valore di oltre due milioni e mezzo di Euro. Diciotto sono le persone sanzionate tra vecchi e nuovi Amministratori: l’ex Direttore Generale Bronchi viene sanzionato per 202.500 euro, Tezzon, ex direttore della Consob ed attuale Presidente del collegio sindacale con 84.000 euro, 72.000 euro cadauno vengono comminati all’intero collegio sindacale (Polci, Neri, Cerini, Arrigucci), l’ex Presidente Fornasari riceve una sanzione di 180.000 euro, gli ex consiglieri Inghirami, Fazzini, Crenca, Guerrini, Bonaiuti, Nataloni di 156.000 euro cadauno, gli ex Cirianni e Bonollo di 144.000 euro cadauno, l’ex consigliere Berni con 120.000 euro. Nel C.d.A. attualmente in carica sono sanzionati il Presidente Rosi con 156.000 euro, il Vice Presidente Boschi con 144.000 euro e il consigliere Orlandi con 144.000 euro".

Ma non contanto tanto le sanzioni quanto le motivazioni, continuano Mugnai e Ferrari.

"Violazione delle disposizioni sulla Governance da parte di componenti ed ex componenti il C.d.A. e del Direttore Generale; carenze nell’organizzazione e nei controlli interni da parte di componenti ed ex componenti il C.d.A ed il Direttore Generale; carenze nella gestione e nel controllo del credito da parte di componenti ed ex componenti il C.d.A. e del Direttore Generale; carenze nei controlli da parte di componenti ed ex componenti il Collegio Sindacale; violazione in materia di trasparenza da parte del Direttore Generale; omesse e inesatte segnalazioni all’Organismo di Vigilanza da parte di componenti ed ex componenti il C.d.A. il Collegio Sindacale e del Direttore Generale".

Infine Cgil e Federconsumatori sottolineano e concludono:

"Con questi motivi bastava che l’Organo Amministrativo avesse avuto pudore e, con sussulto, avesse rassegnato le dimissioni esercitando così quel senso di responsabilità che evidentemente è mancato. L’impugnativa delle decisioni di Banca Italia da parte di alcuni Amministratori, che trapelano in questi giorni sulla stampa cittadina, sarebbe interpretata come irresponsabile ed atto di arroganza mirante a conservare quelle condizioni di privilegio alle quali non si rinuncia facilmente. Pare quindi a Cgil e Federconsumatori, che vi siano più che motivate ragioni per il Commissariamento della Banca poiché la Governance passata ed attuale non è stata in grado di garantire la corretta operatività della Banca e, con essa, garantire gli azionisti e gli obbligazionisti dalla falcidia dei soldi investiti in un progetto di Banca a cui credevano. Non dimentichiamoci infatti che la trattativa per l’aggregazione con Popolare di Vicenza ed il suo misero fallimento, è stata gestita dall’attuale Consiglio di Amministrazione. A tal riguardo la nostra RSU aveva espresso parere palesemente critico riguardo lo “sbarramento” politico ed istituzionale cittadino verso tale operazione. Cgil e Federconsumatori ripongono quindi grande fiducia ed attenzione nei confronti dei Commissari e del Comitato di Vigilanza e ritengono opportuno che il loro operare debba essere improntato alla ricerca della verità e delle responsabilità; al ripristino dei fondamentali della Banca; alla definizione di un progetto industriale che sappia rilanciarla, alla ricerca di una partner per tessere nuovamente le fila di quell’aggregazione che può dare certezza del futuro".

 

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