26, Aprile, 2024

Treni, aspro il confronto fra pendolari e Regione. Affidabilità, ritardi e bonus: Da Re replica a Ceccarelli

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Ieri l’assessore regionale ai trasporti aveva invitato il portavoce del Comitato a non strumentalizzare i dati. Oggi la replica di Da Re: “L’indice di affidabilità non restituisce l’immagine dei ritardi che subiamo ogni giorno”. Coro dei pendolari: “Il disagio esiste”. Intanto Ceccarelli ancora a bordo di un treno regionale in Valdarno

Nel mirino ci sono i ritardi dei treni regionali usati dai pendolari, e quindi le gestioni Trenitalia e Rfi; ma lo scontro, a suon di comunicati e repliche, è fra il Comitato dei pendolari del Valdarno e la Regione Toscana. Ieri l'assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli ha invitato il portavoce Maurizio Da Re a non strumentalizzare i dati: perché parlare dell'indice di affidabilità di una linea (su cui si basano gli eventuali bonus riconosciuti ai viaggiatori) non è la stessa cosa di parlare dei ritardi e quindi delle puntualità dei treni più usati dai pendolari. 

"Ma strumentalizzare cosa?", commenta un pendolare sulla pagna facebook del Comitato. "Il disagio dei pendolari del Valdarno non è una roba soggettiva e non serve a nulla fare il gioco delle tre carte con gli orari di arrivo a Roma o a Pistoia. I ritardi ci sono quotidianamente nelle stazioni del Valdarno e fingere che non esistano è assurdo". Altri pendolari sottolineano che il disagio esiste, che spesso si segnalano treni in ritardo sulla tratta Arezzo-Firenze, in particolare proprio nelle stazioni del Valdarno. 

Ma il nodo resta proprio sulle modalità di calcolo, quel 'riconoscimento' del disagio che il Comitato vorrebbe vedere nero su bianco. "Ceccarelli sbaglia a non prendersela con Trenitalia e Rfi e a non schierarsi dalla parte e a tutela dei pendolari, oltretutto personalizzando la polemica nei miei confronti", replica il portavoce Maurizio Da Re. "I ritardi di marzo dei due treni più usati dai pendolari del Valdarno sono evidenti: il 6604 e 3165 alla stazione di Montevarchi con il 75% e 80% dei treni in ritardo. E lo possono testimoniare migliaia di pendolari che quotidianamente viaggiano su quei due treni, così come su molti altri che non sono puntuali".

"I bonus-rimborsi mensili da almeno un decennio non scattano per i pendolari del Valdarno, visto che l'indice mensile di affidabilità, calcolato da Trenitalia, è sempre ottimo per la linea aretina, fra il 98% e 99%, perchè vengono considerati tutti i treni della linea, compresi i lenti e quelli poco usati, e il calcolo dei ritardi è alle stazioni di arrivo come Roma, dove grazie ai tempi di percorrenza ampi i treni possono recuperare rispetto al passaggio nel Valdarno, mentre i treni per Foligno non vengono considerati proprio perchè di competenza del'Umbria e il 3165 è appunto un Foligno molto usato dai pendolari. A Pistoia il 6604, in ritardo a Firenze Campo di Marte, arriva addirittura in anticipo nel 50% dei casi". 

La Regione, che continua a monitorare la situazione della linea valdarnese, considerata ormai quella con le maggiori criticità in Toscana, si è assunta l'impegno di pubblicare sui propri canali web tutti i monitoraggi, anche quelli nelle stazioni intermedie, che sono il 'polso' del disagio lamentato dai viaggiatori valdarnesi. E ieri l'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli è salito di nuovo in mezzo ai pendolari: "Questa sera testato il 2317 partito da Santa Maria Novella alle 19,13 (con cambio materiale perché il treno proveniente da Roma aveva 37' di ritardo) arrivato a Figline con 7' di ritardo e a San  Giovanni con 8'. Molto frequentato, vicino al 100%. Continuiamo a pressare FS".

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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