04, Maggio, 2024

Il fascino del Castello di Montedomenichi: un monumento di epoca medievale tra storia, natura e leggenda

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A pochi chilometri da Massa dei Sabbioni, nel comune Cavriglia, il Castello di Montedomenichi sorge come un monumento silente di epoche passate. Si tratta di un antico forte, risalente al 1200, circondato da 400 ettari di bosco; un luogo dove storia, natura e cultura si fondono. L’ultimo intervento di restauro e riqualifica importante risale al 2015, con la posa di palizzate di legno, pulizia dei sentieri e il recupero delle aree boschive adiacenti. Questo intervento ha restituito al castello la sua maestosità originaria, rendendolo un luogo ideale per escursioni e visite culturali.

Molti aspetti della storia del Castello di Montedomenichi sono avvolti nel mistero e nella leggenda; ma è possibile ricostruirne la storia per sommi capi – A partire dal nome. Due sono le principali ipotesi riguardanti il suo nome: potrebbe derivare dalla famiglia Dominichi, fondatrice e proprietaria del fortilizio nella sua forma medievale e ricordata nelle pergamene di Badia a Coltibuono, ma è più probabile che il sito, di cui sono documentate tracce di un insediamento già in epoca romana, abbia mutuato semplicemente il nome dal latino ‘Mons Dominicus’ cioè ‘Monte del Signore’ altrimenti detto ‘Luogo del padrone’.

Nel corso dei secoli, il castello è stato teatro di numerosi scontri tra le potenti città di Firenze e Siena, posizionandosi strategicamente al confine tra i due territori. Dopo essere passato attraverso le mani di diverse famiglie nobili, nel 1314 il castello fu acquisito da Firenze, più precisamente dai “Della Foresta”, la famiglia figlinese che riuscì ad ottenere un discreto potere in questo angolo del Valdarno. Costruì, nel momento di massimo splendore, un sistema che si imperniava nel Castello della famiglia di Figline ma che vedeva collegati anche Pian Franzese, Tartigliese, Monte Domenici e la Badia di Montemuro. Nel 1483 fu scelto di demolirlo in quanto, pur possente, era difficilmente difendibile, essendo troppo esposto ed isolato, evitando così che cadesse nelle mani dei Senesi. La demolizione avvenne con la polvere da sparo, la leggenda narra di uno spettacolo pirotecnico visibile in tutto il Valdarno.

Oggi, nonostante sia ridotto a rudere, il Castello di Montedomenichi conserva ancora il suo fascino intramontabile. La sua struttura rettangolare, con le alte muraglie e le tracce delle torri, evoca vividamente le epoche passate e offre ai visitatori uno spettacolo suggestivo. La struttura è stata divisa in due recinti, ognuno con le proprie funzioni distintive. La parte orientale, con le sue funzioni residenziali, sembra ancora conservare alcuni elementi originali, come l’edificio e il pozzo. La presenza di una torre quadrata, sebbene sia scomparsa, lascia intravedere l’imponenza che doveva caratterizzare questa zona del castello. È interessante notare anche i resti sparsi nel bosco antistante: anche lungo il percorso si intravedono ruderi di pareti e antichi lastricati. Dall’altra parte, la piazza d’armi, con l’ingresso principale sul fronte nord ormai scomparso, suggerisce l’attività militare che un tempo animava il castello. Le tracce della merlatura guelfa sulle mura e la torre circolare sul lato ovest aggiungono dettagli intriganti alla storia dell’edificio. La soluzione insolita di una torre circolare come punto di avvistamento suggerisce una certa innovazione nell’architettura militare di quel tempo. Annessa al Castello sorgeva anche una piccola chiesa.

Grazie ai all’impegno del Comune di Cavriglia e alla Provincia di Arezzo a seguito dell’ultimo restauro il castello  è stato reso accessibile ai visitatori, pur invitando alla cautela durante la visita a causa della sua struttura parzialmente rovinata. Inoltre, l’area circostante è inserita nel complesso agroforestale de ‘I Monti del Chianti’, offrendo ai visitatori paesaggi suggestivi.

 

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