02, Maggio, 2024

Le tumultuose vicende del Ponte di Rignano, dal XII secolo ad oggi

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

La storia di un ponte storico che spezza in due un piccolo borgo alle porte della città di Firenze, ma vicino al Valdarno. Si tratta del Ponte di Arignano, che si erge sul fiume Arno, nella frazione di San Clemente. Ecco le tumultuose vicende del ponte nel corso della sua storia.

San Clemente è una frazione del comune di Reggello, che grazie al Ponte di Arignano è collegata alla vicina Rignano sull’Arno. Il ponte ha assunto, negli anni, molteplici appellativi, da Ponte di Rignano a Ponte di San Clemente a Ponte di Arignano. Ciò che, però, rimane certo è la sua importanza storica per il territorio circostante. Proprio verso la fine dell’anno passato è stato pubblicato un libro dedicato alla piccola frazione per opera del cittadino Valerio Pandolfi dal titolo Conoscere San Clemente. Le origini del nostro futuro. Lo stesso Pandolfi dichiara che per la stesura di questa opera è stato necessario il contributo di Caterina Caneva, sua professoressa di italiano ed esperta di storia, assieme ai lavori di Roberto Lembo. L’intero capitolo sul Ponte si basa su un lavoro pregresso di quest’ultimo, Il Ponte sull’Arno a Rignano. Il frutto di questa collaborazione è un libro che ripercorre la storia del piccolo borgo alle porte di Firenze, spartito in due dal fiume Arno.

Così si legge in merito al Ponte di Rignano: “Non possiamo immaginare la nostra storia e la stessa esistenza della comunità di San Clemente senza il suo ponte, sicuramente edificato per consentire in ogni momento di oltrepassare l’Arno e nello stesso tempo non è possibile pensare che, adiacente al manufatto, non potesse prolificare un borgo che dal suo passaggio non traesse il sostegno e energia economica e culturale“.

Non è stato possibile datare con precisione la costruzione del Ponte, ma sicuramente coloro che lo eressero sfruttarono a pieno le potenzialità dei corsi d’acqua e la possibilità di collegare le due rive. Le vicende del Ponte di Rignano risalgono sino ai tempi in cui i pretoriani (militari romani) di Giulio Cesare si stabilirono a Firenze, raggiunta tramite la nota Cassia Vetus. Una prima ricca documentazione riporta, invece, al 1260 quando vennero trovati dei documenti nella Pieve di San Leolino a Rignano, che testimoniavano il passaggio del fiume, nello specifico l’attuale San Clemente e Sociana. La presenza di un ponte divenne ufficiale quando un notaio di Leccio lo menziona descrivendolo in un rogito per l’acquisito di un immobile nei pressi del ponte stesso.La storia del Ponte di San Clemente è, però costellata di numerose vicende tragiche. La prima ravvisabile è l’esondazione più terrificante nella storia del Valdarno, avvenuta nel 1333.

Sono state ritrovate, inoltre, altri manufatti riguardanti il Ponte nel XII secolo, fino ad arrivare al 1422 quando un documento dell’archivio fiorentino riporta gravi danni alla struttura, ma anche la sua ricostruzione e realizzazione di pile di fondamento di pietra e due ampi archi nella forma classica a schiena d’asino, così come si vede in disegni successivi. Sempre nel XV, venne istituita la dogana fiorentina, la posta, in seguito poi venne edificata la “Calla” per registrare il bestiame di grossa taglia di passaggio sul ponte. La cittadinanza, però, si mobilitò contro questa disposizione ed essa venne abolita.

Fra il 1500 e il 1600, il Ponte fu oggetto di numerosi interventi di riqualificazione, documentati da numerose richieste di progetti di rafforzamento anche dal Granduca di Toscana. Non mancarono nel mentre tante lamentele da parte della popolazione, ma che solo dal 1800 furono messe per iscritto. Durante i lavori, che si protrassero a lungo, si decise di adottare soluzione alternative, come la costruzione di una passerella in legno e una nave traiettizia ufficiale. Purtroppo il Ponte di Arignano mostrò sempre problematiche fino ad arrivare al 1800, fino ad arrivare a Bernardo Pepi, presidente del Consiglio Distrettuale di Figline e Gonfaloniere di Rignano, che dichiarò di esaminare il ponte come un manufatto di primaria importanza fra le opere sovra comunali.

I lavori sul Ponte ripresero il 13 giugno 1862, ma purtroppo il 30 luglio accade un grave incidente: crollò l’arco di competenza del comune e quattro persone morirono. Dopo, però, venne terminata la nuova costruzione del ponte nel gennaio 1864 e non diede più problemi fino al 1928.

In Italia, l’avvento del fascismo e lo scoppio della seconda guerra mondiale toccarono anche il Ponte di Arignano, che miracolosamente in una prima fase era scampato ai bombardamenti. Tuttavia, nell’agosto 1944 il comandante delle truppe tedesche assieme ai soldati fascisti minò il ponte e lo fecero esplodere. La soluzione più possibile fu l’installazione di un ponte militare per collegare le due sponde, fino a quando venne stabilita la sua ricostruzione completa.

I lavori procedettero spediti e in apparenza senza intoppi(…) Ma col nostro ponte non è possibile stare tranquilli, a causa di un errore costruttivo, oppure per la solita spinta del poggio, una mattina dell’estate del 1947, le impalcature di legno che sorreggevano l’opera collassarono, quanto era stato costruito fino al momento cadde rovinosamente nel fiume. “Due gemiti fortissimi di avvertimento poi seguiti subito dopo da un boato soffocato da una nuvola di polvere gialla, io purtroppo vidi tutto perché ero con la capra sul letto del fiume rimasto asciutto durante la ricostruzione” (Testimonianza di Aldo Berti su quanto accaduto, Tratto dal suo manoscritto del 1959)

 

Il ponte venne realizzato in tre anni e tutta la cittadinanza si rese conto dell’importanza economica del ponte stesso. Dopo l’alluvione del 1966, il ponte ha subito danni strutturali che hanno richiesto una lunga fase di ricostruzione. Nel 1976 sono stati notati gravi danni, seguiti da interventi temporanei come l’installazione di tralicci in tubolari di ferro. Nel 1997, nuovi studi hanno indicato danni all’arco di destra, portando alla decisione di demolirlo e ricostruirlo con una struttura metallica più stabile. Durante questo periodo, sono state implementate misure temporanee come semafori e strutture di tubolari per garantire la sicurezza durante i lavori. Seguirono le proteste degli abitanti, calmierate da un bus navetta che doveva collegare i due borghi.

Il nuovo millennio si apre quindi con la ricostruzione integrale del Ponte di Arignano, terminati nel 2001. Dopo l’infrastruttura ha subito vari problemi strutturali nel 2008, portando alla sua temporanea chiusura. Nel giugno 2008, a seguito di scosse e danni, il ponte fu chiuso per consentire verifiche e interventi strutturali.  Successivamente, nel luglio 2008, il ponte fu riaperto temporaneamente ai pedoni, ma solo nel dicembre 2009 fu nuovamente aperto ai mezzi leggeri. Tuttavia, nel giugno successivo, a causa di ulteriori problemi, il ponte fu chiuso nuovamente ai veicoli, consentendo solo il passaggio pedonale, in bicicletta e con motorini.

Nel 2012, finalmente, sono stati completati i lavori di recupero funzionale e strutturale del Ponte Mediceo. La comunità, nel frattempo, ha vissuto periodi di chiusura e disagi, ma alla fine ha visto il ripristino dell’importante infrastruttura nel suo ruolo di collegamento vitale tra San Clemente e il capoluogo Rignanese.

Fonti: Conoscere San Clemente. Le origini del nostro passato, Valerio Pandolfi e Il Ponte sull’Arno a Rignano di Roberto Lembo. Le foto inserite sono state riprese dal medesimo libro.

Articoli correlati