03, Maggio, 2024

Operazione “Rosa dei venti”: la guardia di finanza arresta quattro persone per frode fiscale

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18 milioni di beni sequestrati. La sistematica evasione di Iva dal 2009 ha prodotto una frode per 107.000.000 di euro. Le indagini iniziate dalla tenenza della guardia di finanza di Pontassieve

La guardia di finanza del comando provinciale di Firenze ha arrestato 4 persone, tra cui un commercialista, componenti di un'associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale e alla bancarotta fraudolenta. Sequestrati immobili, automezzi, quote societarie, denaro contante ed un noto ristorante nel centro di Firenze per un valore complessivo di oltre 18 milioni di euro. Sono in corso 17 perquisizioni nei confronti di imprese dislocate nelle province di Firenze, Napoli, Parma, Verona, Viareggio e Pistoia. Legami anche con il Valdarno fiorentino.

I provvedimenti cautelari sono stati disposti dal GIP di Firenze, dott.ssa Erminia Bagnoli su richiesta dei PM Christine von Borries e Concetta Gintoli della Procura della Repubblica di Firenze, diretta dal dott. Giuseppe Creazzo.

Le indagini, iniziate nel 2014 dai finanzieri della tenenza di Pontassieve, hanno smascherato una frode fiscale che ha visto coinvolte 38 società, con sede nelle province di Firenze, Roma, Napoli, Prato, Treviso, Lucca, Como e Milano, operanti nel mondo dei servizi di pulizia e facchinaggio. Dal 2009 le attività illecite hanno prodotto oltre 107.000.000 di euro attraverso la sistematica evasione di Iva, delle ritenute fiscale e dei contributi previdenziali ed assistenziali.

Il sistema fraudolento era articolato su un giro di false fatture emesse da società che, grazie all’evasione fiscale, permetteva di aggiudicarsi importanti commesse di lavoro offrendo costi molti bassi. Le imprese di comodo, al cui vertice erano poste “teste di legno” o persone con false generalità, dopo alcuni anni e dopo aver accumulato debiti fiscali e contributivi, fallivano o cessavano, dopo avere svotato e trasferito le sedi in Campania, e averle rimpiazzate con altre. La documentazione fiscale veniva fatta scomparire o distrutta per impedire ogni possibilità di controllo da parte degli enti preposti.

L'associazione per delinquere aveva legami anche con il Valdarno fiorentino.

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