02, Maggio, 2024

Il consiglio comunale dice ‘no’ al Decreto sicurezza: vota solo la maggioranza

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Discussa la mozione della consigliera Pd Chiara Gualdani. Non hanno espresso voto favorevole Movimento 5 Stelle, Cresce San Giovanni e Per un’altra San Giovanni

È stata approvata dal consiglio comunale di San Giovanni solo con i voti della maggioranza la mozione sul Decreto sicurezza del Governo e sul ricorso presentato dalla Regione Toscana presentata dalla consigliera Pd Chiara Gualdani. Non hanno espresso favorevole Movimento 5 Stelle, Cresce San Giovanni e Per un'altra San Giovanni.

"La mozione parte dalla consapevolezza che la negazione di alcuni diritti fondamentali della persona, l’accettazione che possano esserci livelli diversi di cittadinanza, l’impersonificazione del male nello straniero sono campanelli di allarme che non possiamo ignorare. Siamo preoccupati per il clima di intolleranza, paura e indifferenza che in questi mesi è andato crescendo nella nostra società. Spesso viene detto che, prima di occuparci degli stranieri, dovremmo pensare ai 'nostri' italiani, ai nostri poveri, ai nostri bambini. Noi già ci occupiamo anche di loro! E continueremo a farci prossimi di chiunque ne ha bisogno, perché siamo convinti che occupandosi degli uni non si trascurino né si abbandonino gli altri. Nel nostro territorio non viviamo un’emergenza-immigrazione ma il provvedimento, così come è, non può funzionare né sotto un profilo etico, né economico, né sotto quello del trattamento umano. Si tratta infatti di una norma che nega a persone l’accesso a servizi essenziali, come la residenza, l’assistenza sanitaria e sociale, contraddicendo principi costituzionali".

"L’abolizione della protezione umanitaria, la nuova ipotesi di detenzione amministrativa per i richiedenti asilo (che possono essere trattenuti per determinare o verificare l’identità o la cittadinanza per un periodo che può arrivare ad un totale di 210 giorni per una persona che non ha commesso alcun reato). Il decreto prevede un ampliamento della revoca della cittadinanza per i soli stranieri divenuti cittadini italiani (cittadini nati in Italia, coniugi di cittadini italiani, straniero figlio di italiano, straniero adottato da italiano, straniero che abbia prestato servizio allo stato, ecc.) e presenta profili di incostituzionalità ai sensi dell’art.3, c.1 della Costituzione. Riforma del sistema di accoglienza incentivando i centri d’accoglienza straordinaria (CAS) a discapito dei sistemi di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) che invece erano il fulcro di accoglienza e integrazione nei territori locali in quanto garantivano una formazione professionale, la possibilità di avere accesso ai corsi di formazione professionale e di essere coinvolti nei progetti di utilità sociale presentati dai Comuni, Regioni e Province autonome".

 

"Per questo abbiamo impegnato l’intero Consiglio Comunale a dare mandato al sindaco a ribadire con forza il nostro supporto al percorso già avviato dalla Regione Toscana (la quale ha deliberato di presentare ricorso alla Corte Costituzionale avendo ravvisato nel decreto legislativo “profili di lesione delle competenze costituzionalmente garantite alle Regioni”. Il decreto infatti ostacolerebbe il funzionamento dei servizi e della sanità di competenza regionale) per richiedere il pronunciamento della Corte Costituzionale, in tempi brevi. L’obiettivo è non è ignorare un fenomeno come quello dell’ immigrazione ma, al contrario, disporre di uno strumenti efficaci e praticabili e non norme che hanno un solo scopo propagandistico che non risolvono la questione del fenomeno migratorio, ma caricano sulle spalle dei sindaci di ulteriori problematiche che generano incertezze e insicurezza per tutti i cittadini".

La mozione è stata approvata solo con i voti della maggioranza, "i “cinque stelle” di sono allontanati addirittura prima della lettura, il gruppo “Cresce San Giovanni” ha affermato che 'per temi di interesse nazionale loro non si esprimono a causa della pluralità della loro lista civica'. Informiamo però che il decreto approvato non è solo di interesse nazionale ma ha forti ricadute anche sul locale: chissà se il governo vorrà prendersi la responsabilità delle migliaia di posti di lavoro che si perderanno in massima parte di giovani che operano ora nel sistema di accoglienza come insegnati di italiano L2, operatori sociali e legali, psicologi, formatori, animatori".

"Con dispiacere anche il gruppo “Per un’ altra San Giovanni” si è astenuto in quanto non ha accettato di ideologizzare la tematica ribadendo l’importanza di rimandare la questione ai rappresentanti dei vari gruppi in Parlamento. Forse il gruppo non sa che il Governo ha avuto un atteggiamento di completa mancanza di interlocuzione con gli attori della società civile e istituzionale e nessuna delle numerosissime richieste di emendamento presentate sono state accolte. E per questo ogni giorno sosteniamo le iniziative della società civile per produrre un sistema che tuteli i diritti delle persone che migrano per contribuire a costruire quella che è una società più giusta e più sicura per tutti".

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