04, Maggio, 2024

Bes, benessere equo solidale: parte il progetto del comune

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

L’amministrazione comunale ha formato un accordo con Istat, Università di Firenze e il centro studi Percorsi & Futuro. Il progetto si svilupperà in tre fasi

Prende il via il progetto per misurare il Bes, Benessere Equo Solidale locale. L'amministrazione comunale di Figline Incisa ha firmato un accordo con l'Istat, l'Università di Firenze (Master di II livello “QoLexity”) e il Centro studi Percorsi & Futuro. L’esperimento ricalca l’esperienza nazionale nata su iniziativa del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e dell’Istat per misurare il progresso della società italiana, tenendo conto non solo di fattori di ordine economico ma anche delle fondamentali dimensioni sociali e ambientali del benessere.

Uno strumento che all'amministrazione comunale permetterà di avere indicatori che tengano conto delle caratteristiche del territorio anche alla luce del percorso già avviato dalla Giunta Mugnai. Un anno fa, infatti, declinò le linee programmatiche di mandato 2014-2019 proprio sulla base dei 12 domini nazionali del BES: Salute, Istruzione e Formazione, Lavoro e conciliazione tempi di vita, Benessere Economico, Relazioni sociali, Politica e istituzioni, Sicurezza, Benessere soggettivo, Paesaggio e patrimonio culturale, Ambiente, Ricerca e Innovazione, Qualità dei servizi.

Il progetto si svilupperà in tre fasi: le prime due riguarderanno la definizione degli indicatori locali del Bes, con la supervisione dell'Istat e dell'Università degli studi di Firenze, l’ultima sarà invece incentrata sul monitoraggio e sulla valutazione dell’effettivo benessere territoriale.

“Parlare di Bes significa affrontare le nuove sfide della modernità con un approccio completamente diverso – ha spiegato la sindaca Giulia Mugnai -. A Figline e Incisa abbiamo promosso questo cambio di prospettiva già all’inizio del nostro mandato, sulla scia di un’innovazione profonda che deriva da una fusione di Comuni. L’idea è di confrontare la nostra azione amministrativa conindicatori che mostrino una visione di lungo periodo attraverso criteri di valutazione basati non solo sulla produzione di ricchezza, ma anche e soprattutto sulla produzione di opportunità per un territorio, la nostra comunità. Riteniamo che la ricchezza non si misuri solo con indicatori economici come il Pil, ma anche attraverso il benessere oggettivo e soggettivo delle persone. Siamo quindi molto curiosi ed entusiasti di iniziare una collaborazione che ci permetterà di analizzare più da vicino la ricaduta delle nostre politiche sui cittadini: in questo percorso sarà fondamentale capire come il modello nazionale del Bes può essere applicato a dinamiche più locali”.

Articoli correlati