27, Aprile, 2024

Serristori: “Mi hanno salvato la vita”, un altro cittadino ringrazia il pronto soccorso. E I Cobas tornano all’attacco

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I Cobas P.I. USL Toscana Centro tornano sulla questione Serristori e ricordano la manifestazione del 26 giugno. Intanto un altro cittadino ringrazia pubblicamente gli operatori del pronto soccorso: “Mi hanno salvato la vita”

"Vorrei fare un significativo ringraziamento alla equipe di medici, infermieri e infermiere che erano di turno, al pronto soccorso di Figline, nel pomeriggio di domenica 31 maggio. Mi hanno salvato la vita. Grazie. Nella vicenda sfortunata devo dire che ho potuto avere la possibilità di trovare il pronto soccorso aperto. Se fosse stato più tardi avrei trovato chiuso. Forse oggi non. sarei qui a scrivere. Mi sembra assurdo privare una città di uin servizioo così importante. Vergogna".  E' l'ultimo ringraziamento in ordine di tempo di un cittadino agli operatori sanitari del pronto soccorso del Serristori per la competenza e la celerità del loro intervento.

I Cobas P.I. USL Toscana Centro colgono l'occasione per tornare all'attacco sulla questione Serristori. "In barba alle procedure emanate in fretta e furia dall’azienda, con la cinica intenzione di dismettere l’Ospedale Serristori come presidio per acuti, in questi giorni continuano gli sforamenti di orari di chiusura del Pronto Soccorso (previsto per le ore 21) per prestare assistenza e cura ai pazienti li ricoverati e in attesa di inquadramento clinico diagnostico e delle ambulanze per il trasferimento notturno in altri presidi ospedalieri in caso di necessità".

"In questa pericolosa situazione di caos i nostri lavoratori riescono, anche rientrando al lavoro dal proprio giorno di riposo, ad assicurare l’assistenza dovuta come è accaduto il pomeriggio di domenica 31 maggio 2020  che grazie all’intervento in urgenza fatto dall’anestesista e dal gruppo degli infermieri sono riusciti ad eseguire interventi terapeutici salvavita per infarto in corso, su un paziente che guarda caso viene salvato e pubblica il suo riconoscimento e ringraziamento sul  proprio profilo facebook. Ringraziamenti totalmente ignorati dai manager aziendali. Meno male che c’era il pronto soccorso aperto".

I Cobas continuano: "Preoccupante è la situazione che si sta verificando nel reparto di Medicina A, dove sono stati creati 6 posti letto così definiti 'reparto bolla' e dove sarebbero stati ricoverati pazienti con sospetto Covid, che se confermati positivi avrebbero dovuto essere urgentemente trasferiti nell’ospedale Covid di riferimento che è l’OSMA. L’apertura di questa area di degenza 'bolla' avrebbe secondo le intenzioni dell’azienda giustificato la chiusura notturna del Pronto Soccorso: ma così non è. Paradossale e da veri irresponsabili è aver collocato quell’area nel reparto di Medicina A in contiguità con l’area dell’endoscopia, dove c’è un flusso continuo di pazienti esterni in attesa di esecuzione di esami diagnostici, pazienti in entrata per i ricoveri in reparto di degenza e specialisti per consulenze diagnostiche per i ricoverati, oltre ad essere zona adibita a transito per l’approvvigionamento di materiale sanitario e farmaci in uso nel reparto. Altro che percorsi separati per il contrasto alla diffusione del coronavirus".

"Ulteriore preoccupazione per la tutela della salute e sicurezza da rischio biologico per gli operatori sanitari della Medicina A, che sono costretti a prestare assistenza senza l’osservanza della normativa in vigore sulla sicurezza (Dlgs 81/2008 e DPCM del governo) è lo strano ricovero, guarda caso in 'questi giorni',  di pazienti Covid -19 positivi che come definito dalla USL Toscana Centro dovrebbero essere collocati altrove e non in un Ospedale come il Serristori definito No-Covid, presenza di questi pazienti avrebbe dovuto essere segnalata correttamente nei bollettini giornalieri che vengono resi pubblici dalle direzioni. Non è, quindi, corretta la comunicazione aziendale del giorno 5 giugno 2020 che segnalava zero casi di pazienti positivi nella ns zona quando uno di questi era ricoverato nell’Ospedale Serristori dalle una di notte ed un altro è ricoverato in data odierna".

"In questo totale marasma organizzativo con la presenza di pazienti Covid e disattendendo le indicazioni tecnico scientifiche nazionali, regionali e dei vari DPCM  la direzione sanitaria di presidio risultava in ferie e la Direzione sanitaria dell’OSMA a cui si era rivolto telefonicamente il Rappresentante della Sicurezza dei Lavoratori (RLS) la mattina del 5 giugno 2020 prometteva di impegnarsi a  gestire questa emergenza organizzativa,  dandosi invece alla macchia, con conseguente peggioramento che è sotto gli occhi esterrefatti di tutti gli operatori (infermieri, oss) costretti a lavorare in totale insicurezza ed esposti, sfacciatamente,  a rischio biologico".

I Cobas concludono: "Come sindacato Cobas P.I. con i nostri delegati RLS (Rappresentante della Sicurezza dei Lavoratori) denunciamo ancora una volta questa pessima modalità organizzativa-gestionale, e se pur impegnati a preparare la manifestazione del 26 giugno 2020 “Giù le mani dal Serristori", presenteremo a breve un verbale agli organi competenti per rimuovere rischi e perseguire le responsabilità in essere. Contestualmente investiamo il Sindaco di Figline Incisa Valdarno, quale autorità sanitaria di riferimento, ad intervenire prontamente sulla sussistenza delle condizioni di pericolo in essere testimoniabili dagli atti pubblici sanitari e ad attivarsi per farli rimuovere".

 

 

 

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