26, Aprile, 2024

Contro il gioco d’azzardo patologico arrivano fondi della Regione Toscana alle Asl

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In chiusura del 2018 ripartiti più di 3 milioni di euro alle Aziende sanitarie, che saranno destinati a interventi di assistenza socio-sanitaria, residenziale e semi residenziale nei confronti di persone con dipendenza patologica

È di 3 milioni e 154mila euro la quota del fondo sanitario indistinto spettante alla Toscana per la realizzazione di interventi di contrasto al gioco d'azzardo patologico. Una somma che, in chiusura del 2018, è stata ripartita fra le tre Aziende sanitarie toscane, con una delibera presentata dall'assessore regionale al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi e approvata dalla giunta regionale nell'ultima seduta.

"In Toscana – ha spiegato Saccardi – sono stati fatti tanti passi avanti sul versante del contrasto alla ludopatia. Abbiamo approvato una legge regionale nel 2013, avviato numerose azioni di informazione, prevenzione, formazione, ricerca e monitoraggio, indirizzate soprattutto ai giovani, e dato vita ad un Piano regionale di contrasto. A settembre abbiamo anche presentato un logo ‘No Slot' destinato agli esercizi pubblici e ai circoli. Contiamo, attraverso il potenziamento del sistema di assistenza territoriale dedicato a questa patologia, di migliorare numeri purtroppo abbastanza allarmanti".

L'importo assegnato alla Toscana è stato distribuito fra le tre Aziende sanitarie sulla base della popolazione residente nella fascia di età 15-74 anni: alla Toscana Centro (dove ricade il Valdarno fiorentino) è andato 1 mlilione 370mila euro; alla Toscana Nord-Ovest 1 milione e 80mila euro, alla Toscana Sud-Est (con il Valdarno aretino) 700mila euro. Come stabilito in base all'intesa sancita in sede di Conferenza Stato-Regioni dello scorso agosto, questo budget dovrà essere destinato ad azioni di assistenza socio-sanitaria, residenziale e semi residenziale nei confronti di persone con dipendenza patologica.

Le Aziende inoltre si impegnano, entro la fine del 2019, a presentare una relazione in cui vengono indicate le attività di prevenzione, cura e riabilitazione del disturbo da gioco d'azzardo patologico, realizzate nel 2018, evidenziando, tra le altre cose, le azioni di potenziamento dei servizi pubblici di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette dal disturbo; il numero di pazienti in carico ai servizi territoriali; quelli inviati in strutture residenziali o semi-residenziali per svolgere un programma terapeutico; il numero di operatori formati tramite corsi attivati direttamente dall'Azienda o di livello regionale e nazionale. Le stesse Aziende sanitarie dovranno infine presentare anche una rendicontazione contabile riepilogativa dei costi sostenuti per le attività svolte.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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