23, Aprile, 2024

Banca Etruria, c’è chi ha perso tutto. Renzi: “Senza il decreto, gli istituti avrebbero chiuso. Pensiamo ad alcune misure”

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Il decreto “salva banche” ha lasciato al verde azionisti e chi aveva sottoscritto obbligazioni subordinate. Renzi a Rignano: “Pensiamo ad alcune misure per dare forma di sollievo agli obbligazionisti”. Ma non nasconde le difficoltà, anche per le norme comunitarie: “Se il governo non fosse intervenuto le quattro banche (tra le quali Banca Etruria) avrebbero chiuso”.

Il decreto 'salva banche' emanato dal Governo ha evitato la chiusura di quattro istituti ma ha lasciato al verde azionisti e chi aveva sottoscritto obbligazioni subordinate. Una situazione che tocca anche il Valdarno dove Banca Etrutria ha cinque filiali.

Un salvataggio in extremis quello dei quattro istituti bancari (oltre a Banca Etruria anche Banca Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e CariChieti):  tutti gli asset “buoni” (crediti sicuri, immobili ecc..) sono stati conferiti alla nuova banca, la good bank, che ha anche ricevuto soldi dal sistema bancario, mentre tutti gli asset “cattivi” (crediti inesigibili) sono stati ceduti alla bad bank (di cui però sono proprietari i vecchi azionisti di Banca Etruria).

Sulla stampa nazionale sono centinaia le segnalazioni di cittadini comuni che hanno perso i risparmi di una vita. Una situazione che interessa anche alcuni valdarnesi. Il presidente del consiglio Matteo Renzi ne ha parlato nella sua visita di questa mattina a Rignano: " Stiamo studiando l'ipotesi di dare, attraverso un'operazione di cui stiamo valutando la fattibilità anche in Europa, una qualche forma di sollievo ad un particolare tipo di obbligazionisti". 
 

Ma il premier non nasconde le difficoltà: "La questione delle banche è molto delicata, ormai ha delle regole europee. Se non fossimo intervenuti le banche avrebbero chiuso. Speriamo – ha proseguito – di dare un minimo segnale almeno in fase di emendamenti alla legge di stabilità".

Infine Renzi ha parlato proprio degli obbligazionisti, i più colpiti: "ricordiamoci sempre che queste persone, alle quali va tutta la nostra vicinanza, non sono correntisti come tutti gli altri. Hanno acquistato dei titoli particolari, delle obbligazioni particolari. Noi cercheremo di trovare una soluzione ma ovviamente non è la cosa più semplice del mondo pensando a come funziona oggi il mercato delle banche in Europa. Ce ne facciamo carico, ma ricordiamoci sempre che l'alternativa era la chiusura". 

Intanto domani, domenica 6 dicembre, si terrà a Roma, davanti Montecitorio, a partire dalle ore 15.00 una manifestazione alla quale prenderanno parte una rappresentanza dei tanti azionisti ed obbligazionisti che si sono visti azzerare i risparmi di una vita. Interverranno in loro sostegno anche il Presidente di Adusbef e il Presidente di Federconsumatori.
 

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