26, Aprile, 2024

Ampliamento discarica, la relazione finale del Comitato dell’inchiesta pubblica non convince nessuno

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Si tenuta l’ultima audizione dell’inchiesta pubblica sulla richiesta dell’ampliamento della discarica di Podere Rota

Si è conclusa, con l'ultima audizione, l'inchiesta pubblica sulla richiesta da parte di Csai dell'ampliamento della discarica di Podere Rota, voluta fortemente dall'Amministrazione comunale di San Giovanni. Al centro dell'aula virtuale la relazione del Comitato costituito dal Presidente Alessandro Franchi e dai due commissari, l'ingegnere Massimiliano Il Grande e l'avvocato Andrea Grazzini. Eccezion fatta per l'Amministratore delegato di Csai, tutti i partecipanti sono stati concordi nel definire il documento "deludente, parziale, insufficiente".

21 sono state le problematiche evidenziate dai partecipanti alla Inchiesta pubblica, controdedotte dal proponente: il Comitato ha espresso le proprie valutazioni. La relazione, di 40 pagine, verrà martedì inviata alla Regione Toscana e, come ha sottolineato il Presidente Franchi, "è un'attività ricognitiva e non ha valore decisionale".

Le criticità riscontrate comprendevano gli aspetti socio-economici, l'impatto sul territorio, i disagi ai cittadini, gli aspetti politico-programmatici, gli accordi istituzionali con la chiusura della discarica al 2021, l'impianto di Ato sud, la Tari, il progetto di ampliamento considerato di interesse privato, la variante urbanistica, la mancata convocazione della conferenza di copianificazione, il rischio frane sul territorio, gli aspetti ambientali, l'archiviazione del procedimento del Paur dopo la relazione di Arpat, il superamento csc nelle acque sotterrane,, i pozzi inquinati, l'impatto sul torrente Riofi, la preoccupazione per i rifiuti non ammessi o provenienti da ogni parte d'Italia, i controlli dei rifiuti in ingresso, l'impatto sulla qualità dell'aria, il disturbo olfattivo e le conseguenza sulla salute, la valutazione sanitaria e dati epidemiologici.

Dopo la lettura della relazione il via agli interventi in maniera partciolare incentrati sulla relazione letta dal Presidente. Il primo a prendere la paroila è stato Fabrizio D'Aprile "Non sono state date risposte concrete", ha affermato. 

Duro l'intervento del sindaco di San Giovanni Valentina Vadi: "Molto deludente", ha definito il documento. "Non c’è un giudizio (come richiesto dalla Delibera di Giunta Regionale), non c’è una valutazione, non c’è una presa di posizione chiara, ma semplicemente una sintesi delle posizioni esposte nel corso di questi tre mesi. Avrei voluto sentire un giudizio ed una presa di posizione netta".

"La richiesta, fatta a più riprese, di accogliere e fare proprie, nella relazione finale, i rilievi e le indicazioni che Arpat avanza da otto mesi a partire dal Rapporto di ispezione ambientale del settembre 2020, non è stata presa in considerazione. Nei 21 punti che costituiscono la parte centrale della relazione e che sintetizzano le principali criticità emerse nelle audizioni, il Presidente si limita a raccomandare, invitare il proponente, mai prende una posizione chiara e netta. Anche nel merito dell’inquinamento ambientale delle acque sotterranee e della tesi del fondo naturale, che costituiscono il nucleo cogente di tutta la questione, il documento non acquisisce le posizioni di Arpat, ma, dopo aver posto a confronto le considerazioni del proponente e quelle di Arpat, rinvia ogni valutazione all’amministrazione competente. Molto insoddisfacente questa relazione finale che manca di coraggio a fronte di un territorio intero, il Valdarno, che attraverso i suoi rappresentanti istituzionali e i suoi cittadini, con forza e con determinazione si oppone al progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota. E che, anche dopo la conclusione di questa inchiesta pubblica, continuerà a farlo con convinzione e senza indugio alcuno”.

"Mi aspettavo un'esposizione diversa – ha affermato Marco Morbidelli della Lista civica Castelfranco Piandiscò – E' un po' deludente. La politica regionale prenda atto dell'unità d'intenti dei sette Comuni del Valdarno". Ha parlato di lacune e dell'assenza di tutti i contributi prodotti Catia Naldini che è intervenuta a nome dell'Osservatorio e del Comitato vittime di Podere Rota. "Sarebbe stato opportuno avere la visione del testo della relazione". Tommaso Pierazzi, consigliere comunale di San Giovanni del Movimento 5 Stelle, ha dichiarato: "La politica è in debito verso i cittadini del Valdarno che hanno subìto finora in termini economici e di salute". 

"Relazione parziale, deficitarie ed insufficiente nel contenuto e nlla forma" ha definito la relazione Fabio Franchi assessore del Comune di San Giovanni. "Si limita a riportare le posizioni degli opponenti e del proponente, non entra molto nei dettagli tecnici. Non va ben che non ci sia un giudizio finale. Non rende merito ai cittadini". Anche Andrea Romoli, segretario del Pd di San Giovanni è stato molto critico: "Mi aspettavo una presa di posizione diversa da parte del Comitato. Sono deluso: mi aspettavo un parere chiaro e netto e che richiamasse la politica alle sue responsabilità. Come Pd ne prendiamo atto e richiameremo noi la politica regionale alle sue responsabilità".

Infine Luana Frassinetti, Amministratore delegato di Csai che ha ringraziato il Comitato e coloro che hanno partecipato ed ha dato appuntamento a tutti alla Conferenza dei servizi.

La relazione sarà inviata martedì alla Regione per la decisione finale.

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