19, Aprile, 2024

Amianto nelle tubature, parte da Firenze la mobilitazione per rimuoverlo. Approvata una mozione, si punta ad un piano di investimenti

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Il tema è contenuto in una mozione di Sel e M5S approvata anche con voti del Pd al Consiglio del comune di Firenze. Ma la questione riguarda tutto il territorio servito da Publiacqua, e dunque anche il Valdarno. Intanto anche il Comitato H2O Montevarchi entra nel merito

È il comune di Firenze il primo ad approvare, nell'ambito del territorio servito da Publiacqua, un documento con impegni precisi in merito alla presenza di amianto nelle tubature dell'acquedotto. Una mozione, presentata da Sel e M5S, ma votata anche dal Pd, impegna infatti il sindaco ad azioni precise, che potrebbero dare il via ad una serie di azioni per la rimozione dell'eternit da quelle tubature. 

Nello specifico, il documento impegna il primo cittadino di Firenze "a promuovere una riunione tra i Comuni serviti dalla società Publiacqua, l'Autorità Idrica Toscana, le autorità sanitarie competenti e l'azienda che gestisce il servizio idrico integrato per affrontare il tema della presenza di amianto nei materiali di cui sono composti i tubi del reticolato idrico, incontro finalizzato alla predisposizione di un eventuale piano straordinario per la sostituzione di tutte le tubature contenenti amianto nella rete idrica gestita da Publiacqua". 

Tra le premesse, anche una precisa presa di posizione in merito alle conseguenze sanitarie: "Che l'ingestione di amianto può provocare seri danni all'organismo e pur non avendo la comunità scientifica fissato soglie né individuato parametri specifici circa le quantità di amianto ammissibili nell’acqua potabile, ha tuttavia recepito gli studi che mettono in relazione l’ingestione di amianto e l’insorgenza di tumori nel tratto gastrointestinale".

Ora dunque, almeno nella città di Firenze, l'attenzione si fa alta sul tema dell'amianto nell'acquedotto. Intanto, anche il Comitato H2O di Montevarchi è intervenuto sulla questione: "Il pensiero e la preoccupazione sono rivolti ai quasi 24 chilometri di tubazioni in Eternit e Cemento Amianto posate nel nostro comune e che portano l'acqua fin alle nostre case. Quella stessa acqua che beviamo, che utiliziamo per cucinare, per lavarsi e per lavare i nostri vestiti. In modo fin troppo semplicistico, ma già smentito da alcune ricerche mediche, nonché dal Parlamento Europeo, ci viene raccontato che tale materiale risulta dannoso solo se inalato. Una piccola riflessione: cosa succede se fibre invisibili restano sulla nostra pelle una volta asciutta o sugli abiti che indossiamo una volta lavati? Da lì ad inalarle il passo è purtroppo molto breve". 

"E poi, come mai nella cittá di Firenze la presenza di tubazioni in amianto nell'acquedotto è solo di 10,5 km nonostante le dimensioni nettamente più grandi del centro abitato? Che si sia gia provveduto in quel caso ad investire per la sostituzione delle stesse? Se questo fosse provato, perché nel caso di Montevarchi la sostituzione avviene solo in caso di 'inefficienza e malfunzionamento delle stesse'? Non sarebbero già sufficienti le numerose rotture registrate nei mesi scorsi e dichiarate come una tra le cause dei disservizi idrici nei quartieri Pestello e Ginestra?". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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