23, Novembre, 2024

Manca il numero legale, salta il Consiglio comunale. Le opposizioni attaccano: “Ci vuole rispetto verso le istituzioni”

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Non si è svolto il Consiglio comunale di Montevarchi, convocato ieri in tarda mattinata. Al momento dell’inizio della seduta, infatti, la maggioranza era in numero inferiore a quello richiesto per validare la seduta (8 consiglieri presenti sui 9 necessari) e così gli esponenti delle opposizioni hanno deciso di lasciare l’aula. Un gesto che hanno voluto poi motivare, spiegando che si tratta di un segnale dovuto “a fronte di continui comportamenti di arroganza istituzionale da parte della maggioranza”, per le modalità con cui vengono convocati Consigli comunali e sedute delle Commissioni consiliari.

E i consiglieri di opposizione puntano l’attenzione alla prossima seduta, quella del 12 dicembre: è allora infatti che dovrà essere discusso il nuovo Piano operativo, ma secondo la minoranza il tempo per esaminare gli atti è troppo poco.

Cristina Rossi, consigliera di Impegno Comune: “Come opposizioni abbiamo deciso di non partecipare, facendo saltare il numero legale. Non è stata una decisione a cuor leggero, anzi è stata molto sofferta. Volevamo dare però un segnale: dall’inizio della legislatura, infatti, non c’è mai stata una condivisione delle date di convocazione delle sedute di Consiglio e delle Commissioni. È stata sempre un’imposizione venuta dall’alto, e questo ha creato non poche difficoltà ai consiglieri”. E sul nuovo Piano operativo aggiunge: “Quello vecchio è scaduto da sette anni. Ne dovevamo parlare a luglio, poi è slittato per motivi che non conosciamo. Ora, il 21 novembre, ci è stato mandato tutto il materiale da visionare e studiare: una mole enorme, da leggere e comprendere entro il 12 dicembre. Si tratta del documento che disegnerà lo sviluppo di Montevarchi per il prossimo decennio: noi avevamo proposto di rimandare almeno a gennaio, per avere il tempo di studiare gli atti. Ma ci è stato negato”.

Fabio Camiciottoli, per Avanti Montevarchi Europa Verde: “Il vaso era colmo, perché si arriva dopo due anni a non avere mai una condivisione, è tutto imposto. Si è svilito il Consiglio comunale. Ci viene negata ogni richiesta, con la maggioranza che con arroganza istituzionale pensa di poter gestire tutto a suo uso e consumo. Dispiace vedere tutto ciò, ma noi dobbiamo difendere il ruolo dei Consiglieri comunali”. Camiciottoli poi prosegue: “Sul Piano operativo, dopo sette anni che è scaduto, dopo tanto tempo che si aspetta, non si può pensare di dare ai Consiglieri pochissimo tempo per studiare gli atti, capirli e darne un giudizio. Ci sembra paradossale voler forzare, andando ad approvare un nuovo strumento urbanistico senza averne data corretta informazione, il 12 dicembre, invocando l’urgenza. Non è accettabile”.

Samuele Cuzzoni, Partito Democratico: “Quanto avvenuto ieri è la conseguenza di mesi e mesi di arroganza istituzionale da parte della sindaca Chiassai e della sua Giunta. Con il nostro gesto abbiamo dimostrato che non possiamo essere la protezione civile della politica montevarchina. Anche stavolta siamo stati avvisati solo pochi giorni fa dell’anticipo dell’orario della seduta del Consiglio, senza nemmeno una riunione dei Capigruppo. Arrivati in sala del Consiglio abbiamo visto che mancavano i componenti della maggioranza e di conseguenza abbiamo voluto dare un segnale preciso, dire che così non si può più andare avanti, che non possiamo essere gli unici ad avere rispetto delle istituzioni”.

Luciano Rossetti, Partito Democratico: “Per quanto riguarda il Piano strutturale, che rappresenta il disegno della Montevarchi del futuro, noi abbiamo bisogno di fare approfondimenti: per questo avevamo chiesto di avere più tempo per approfondire gli atti, che ci sono stati consegnati solo la settimana scorsa, e per dare il nostro parere. Il tempo è indispensabile, e invece la maggioranza ci ha sempre negato questo tempo. Sostengono che i margini sono ristretti, e respingono ogni nostra richiesta non permettendoci di fare ulteriori approfondimenti. Per questo non c’erano a nostro avviso le condizioni per svolgere la seduta di Consiglio comunale”.

Elisa Bertini, capogruppo del PD: “La posizione del Partito Democratico è chiara: una città si amministra avendo rispetto dei propri cittadini. Il Piano operativo, fermo da sette anni, ora l’Amministrazione vuole approvarlo in due settimane, senza informativa e senza neanche una progettazione partecipata con la città. Chiederemo che i cittadini debbano essere proprio al centro. E per questo la prossima seduta di Consiglio comunale, convocata per il 12 dicembre per approvare questo strumento che disegnerà lo sviluppo futuro di questa città, sia davvero aperta a tutta la cittadinanza in modo tale che i cittadini siano al centro e le decisioni siano prese davvero di concerto, per una Montevarchi migliore”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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