Un percorso dedicato ai ragazzi, di confronto e approfondimento, sulla relazione con sé e con l’altro, sull’influenza degli stereotipi, sullo sviluppo della propria dimensione intima e sessuale; ma anche sui rapporti affettivi e le relazioni interpersonali attraverso le applicazioni di dating e i social media e i relativi meccanismi di dipendenza e condizionamento.
Si è concluso con un evento finale al ridotto del Teatro Garibaldi il progetto “LoveLab”, percorso di educazione all’affettività e alla sessualità promosso dal Comune di Figline e Incisa Valdarno e realizzato da Foreda Toscana che ha coinvolto sei classi del territorio: due terze medie dell’Istituto comprensivo Figline, tre terze medie della Dante Alighieri di Incisa e una terza superiore dell’Isis Vasari. Quattro workshop tematici di tre ore ciascuno guidati da professionisti, che hanno coinvolto i ragazzi e restituito agli adulti anche una fotografia molto interessante e nitida delle giovani generazioni continuamente sospese tra online e offline.
“Fanno spesso difficoltà a stabilire un confine tra i due mondi – spiega la responsabile del progetto, Federica Giuliani – hanno spesso bisogno di restare connessi anche di notte. Eppure, al tempo stesso, sono più interessati alle amicizie reali che a quelle virtuali. Il punto è che troppo di frequente i ragazzi sono soltanto spettatori, servirebbe loro più capacità selettiva, per vedere meno e vedere meglio. Di sicuro l’interesse dimostrato dagli studenti durante gli incontri ci spinge a lanciare una proposta: che in futuro tutti i docenti possano prendersi un pezzo di questa educazione centrale per i ragazzi e svilupparlo trasversalmente nelle proprie materie curricolari, come avviene ora per l’educazione civica, declinando la parte affettiva e sessuale all’interno dei loro rispettivi insegnamenti, a cominciare magari dalla letteratura o dalla storia dell’arte”.
Nel corso dell’evento finale del progetto, gli attori dell’Associazione Arca Azzurra hanno interpretato una lettura scenica dei bigliettini scritti dai ragazzi in forma anonima, con domande e riflessioni personali. Oltre al racconto di una storia d’amore vissuta in un luogo estremo come il manicomio, ideato da Giacomo Doni, storyteller per la salute mentale, e l’intervento della psicanalista e psicologa Laura Cioni che ha illustrato e commentato il lavoro dei dipinti che i ragazzi hanno realizzato in gruppo durante il laboratorio, uno dei momenti chiave è stato l’intervista pubblica a Paolo Mottana, docente di pedagogia immaginale all’Università di Milano Bicocca che ha presentato il suo libro “Elogio delle voluttà. Per una gaia educazione sessuale” spiegando in che modo l’aspetto dell’immaginario entri in relazione con i nostri rapporti affettivi e relazionali.
“Una educazione corretta alla sessualità e all’affettività aiuta a vivere una vita sana e consapevole, specie in una età critica come l’adolescenza – il commento della sindaca del Comune di Figline e Incisa Valdarno, Giulia Mugnai – Con LoveLab abbiamo voluto ribadire come per noi la scuola sia un presidio centrale per la formazione della persona. Il laboratorio, non a caso, era compreso in “I FIV Good”, il programma di promozione del benessere psicofisico per tutte le età promosso dall’Amministrazione comunale”.
Il Comune nell’occasione ha donato a ciascuno dei plessi scolastici coinvolti una selezione di libri sui temi trattati: resteranno disponibili per la consultazione nelle biblioteche scolastiche.