26, Aprile, 2024

Il clima rimane acceso sull’arrivo dei migranti. Alcuni hanno paura, molti chiedono il dialogo

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150 persone hanno preso parte in piazza del Giaggiolo all’incontro con le amministrazioni comunali di Figline Incisa e Greve in Chianti, un rappresentante della Prefettura di Firenze e quelli della Cooperativa Cristoforo di Pontassieve. Il primo luglio i 30 migranti arriveranno

Il clima è ancora acceso almeno per una parte del paese. L'arrivo, ormai deciso, di 30 migranti nella piccola frazione di Poggio alla Croce, divisa tra i Comuni di Figline Incisa e Greve in Chianti, fa ancora discutere. Da una parte coloro che per paura non accettano ancora la situazione invocando il diritto alla sicurezza, dall'altra chi, invece, si apre al dialogo e all'integrazione. Questo è scaturito nell'incontro organizzato nella piazza del Giaggiolo, dopo quello dell'11 aprile. Presenti i sindaci e gli assessori di Figline Incisa e Greve in Chianti, un rappresentante della Prefettura di Firenze, quelli della Cooperativa Cristoforo di Pontassieve che gestirà il gruppo, il parroco del paese e il presidente della Società di Mutuo soccorso.

150 i cittadini presenti. Dopo l'introduzione del sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai ha preso la parola Vincenzo Arancio della Prefettura di Firenze. "In provincia di Firenze sono 180 i centri che accolgono 3.500 migranti. Visti gli sbarchi abbiamo sempre più bisogno di sistemare queste persone". È stato, poi, assicurato che il gruppo dovrà rispettare regole e se queste dovessero essere infrante saranno presi provvedimenti.

In seguito agli interventi dei presenti su "Ci stanno togliendo il diritto del quieto vivere"," A livelli pratico cosa cambia'", "Non possiamo più mandare i bambini a giocare fuori di sera", "Lasciamoli arrivare poi si vedrà", i responsabili della Cristoforo di Pontassieve hanno spiegato, ancora una volta, che personale della Cooperativa sarà presente 24 ore su 24 a Villa Viviana. Ed hanno spiegato ancora quelli che saranno i servizi offerti ai migranti e le regole che dovranno rispettare.

"Non possiamo alzare un muro a Poggio alla Croce", ha affermato un cittadino. "Vogliamo sapere qualcosa sulla storia di queste persone" ha detto un altro.

Dopo un dibattito acceso e un botta e risposta tra i presenti e i rappresentanti di Prefettura e Cooperativa Cristoforo, ha preso la parola il parroco don Martin: "Stasera ho toccato con mano una situazione di chiusura, di paura. La soluzione deve venire anche da voi. Quando arriveranno dobbiamo parlare con loro. La prima regola di una società è il dialogo".

Al di là di tutto ormai è cosa certa: il primo luglio 30 migranti arriveranno a Poggio alla Croce. Ancora il paese è diviso tra accoglienza e dialogo e paura per la propria sicurezza.

 

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