27, Aprile, 2024

Dormiva fuori pur avendo un regolare contratto di affitto: i contorni da chiarire nella morte di Jaswinder Singh

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Casa in affitto a suo nome da gennaio 2017, secondo quanto risulta al comune: era poche decine di metri più avanti del punto dove è stato trovato morto. Tassi: “Dispiace venire a conoscenza di un disagio così, con il decesso: ma a noi risultava come straniero regolare, con affitto e lavoro. E non aveva mai richiesto aiuto”

Jaswinder Singh, il 39enne indiano morto nella notte a Montevarchi, era un cittadino regolare, con tanto di contratto di affitto: si delineano contorni ancora da chiarire, intorno al decesso dell'uomo. Non si può definire un senzatetto, secondo i registri ufficiali infatti una casa ce l'aveva, anche se in realtà dormiva fuori, spesso in quell'androne di via Burzagli dove ha trovato la morte. 

È il vicesindaco di Montevarchi, Stefano Tassi, a fare il punto su quanto emerso dai registri comunali. "Era residente e cittadino di Montevarchi. Aveva vissuto qui già dal 2004 al 2015 – spiega – poi era tornato forse in India, a quanto risulta. Nel gennaio del 2017 aveva fatto rientro a Montevarchi, stipulando un regolare contratto di affitto in un appartamento di via Burzagli, al civico 88: un contratto che risulta ancora in vigore", puntualizza. 

Al civico 88 oggi, suonando il campanello, non risponde nessuno, ma in effetti sul citofono risulta il cognome Singh. Sembra, però, che non fosse solo ad abitarci: forse con un amico, che qualche mese fa avrebbe cambiato abitazione. E forse Jaswinder Singh non avrebbe più avuto, da allora, la possibilità di accedere a quell'appartamento, di cui risultava intestatario di affitto: per questo si sarebbe ridotto a dormire dove capitava, pur restando nella zona. 

"Aveva un regolare permesso di soggiorno a lungo termine per motivi di lavoro. A febbraio 2017 – continua Stefano Tassi – aveva richiesto informazioni per un ricongiungimento, aveva ottenuto nell'aprile la cerificazione di idoneità dell'appartamento. Da allora, più nulla, al comune di Montevarchi non si è più rivolto. Non ha chiesto aiuto, non si è rivolto agli assistenti sociali, né è mai stato segnalato da altri. A noi non risultavano segnalazioni di una persona che dormisse in una proprietà privata in zona. Dispiace, oggi, venire a sapere di un disagio come questo con un decesso". 

 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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