Con una lunga nota, il PCI del Valdarno Fiorentino commenta la chiusura della crisi di maggioranza a Figline e Incisa sancita dalla composizione di una nuova giunta, annunciata ieri dal sindaco. Scrive il PCI: “A circa un anno delle elezioni amministrative, che hanno visto insediarsi il Sindaco Pianigiani sostenuto in extremis da una pasticciata maggioranza composta da Pd, Movimento 5 Stelle, AVS e una serie di liste civiche di stretta osservanza PD, si è consumata una brutta crisi di governo, tutta interna alla maggioranza che ha portato lo stesso Sindaco ad azzerare la Giunta, non tanto su competenze e progettualità ma solo sulla base delle risposte ai bisogni di potere dei vari partiti che sostenendolo avevano realizzato il cosiddetto patto di governo”.
“L’elezione di Pianigiani a Sindaco – sostiene il PCI – non ha mai rappresentato una svolta concreta nell’amministrazione comunale e nel governo del paese di cui i cittadini avevano bisogno né ha portato ad un modo nuovo di governare più attento ai bisogni sociali, sanitari, economici , ecologici e ambientali; né tanto meno si sono realizzate nuove politiche fiscali e tariffarie più giuste, solidali, inclusive e trasparenti verso quella parte dei cittadini che subisce una pesante crisi sociale economica: lo abbiamo visto con l’approvazione del bilancio di previsione 2025 con scarse politiche di sostegno ai redditi più bassi e alle tante fragilità sociali che nel paese sono presenti. Neppure sulle politiche di riqualificazione del paese e delle frazioni si è percepito una svolta nelle politiche di investimenti, nei lavori pubblici né sul piano della mobilità, viabilità trasporti e politiche scolastiche. È peggiorata la stessa qualità della vita evidenziando nuove fragilità e marginalità sociali alle quali non sono state date risposte concrete”.
“Questo come PCI ce lo aspettavamo da una coalizione che aveva poche idealità, scarsa passione civile e pochi valori rispettosi della Carta Costituzionale, una maggioranza litigiosa e conflittuale che aveva come finalità la mera occupazione del potere, il consolidamento di vecchi assetti regalandoci in questa legislatura un basso profilo istituzionale. Purtroppo le spinte neoliberiste del PD, per tanti versi uguali a quelle delle destre, hanno mostrato questa maggioranza più vicina al mercato, alle grandi imprese e all’indebolimento dei servizi di interesse pubblico. La sorte del Presidio Sanitario Ospedaliero Serristori non è cambiata – sottolinea ancora il PCI – così come la gestione dei beni comuni, del territorio, del trasporto pubblico locale, sulla scuola pubblica né tanto meno sulle richieste che erano state avanzate di nuovi spazi di socialità e di aggregazione, nuove politiche sullo sport, sulle tutele del lavoro”.
“Praticamente – conclude la nota – Pianigiani e la sua maggioranza, contraddicendo i principi di stabilità e coesione promessi in campagna elettorale, hanno fatto i loro ‘comodi’, litigando e mostrando scarso senso di responsabilità civico e morale di fronte ai cittadini. Una crisi nata al buio, nelle segrete stanze e a colpi di ripicche, esclusioni e ricatti. Tutto questo è avvenuto anche grazie ad una destra sovranista, populista e scarsamente incisiva. La maggioranza che sostiene, chissà per quanto, Pianigiani ha la necessità e la fretta di chiudere le faccende, le brutte figure e di spengere i riflettori. Per il PCI non è così che si governa Figline e Incisa, quando si abbandona l’interesse generale si tradisce quotidianamente i principi della Costituzione Repubblicana nata dalla lotta di liberazione partigiana e antifascista”.