26, Aprile, 2024

‘Sms allert’ per l’uso del defibrillatore e la App ‘progetto vita’: il 118 aumenta le possibilità di salvare vite umane

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Erano 8 nel 2010 sono lievitati a 50 nel 2015: adesso il 118 amplia ancora di più la possibilità di adoperare i defibrillatori. In 5 anni il numero delle vite salvate è stato sestuplicato

In cinque anni il numero delle vite salvate grazie ai defibrillatori si è sestuplicato: in provincia di Arezzo gli apparecchi sono infatti passati dagli 8 del 2010 ai 50 di quest'anno. Ma il 118 amplia ancora di più le possibilità di ricorrere ai soccorsi in casi di arresti cardiaci con “Sms allert” e l’App “progetto vita” .

Questa patologia ogni anno colpisce in provincia, Valdarno compreso, 340/350 persone. "Ogni minuto che passa dall’evento, le possibilità di recupero diminuiscono del 10%. Ma già dopo 4 – 5 minuti, anche se la vita si riesce a salvare, il rischio di riportare lesioni cerebrali gravissime, è elevato. Il fattore tempo è la maggiore discriminante. E assieme a questo anche le capacità di assistere la persona colpita da arresto cardiaco, dapprima con un allarme immediato al 118, poi, in attesa dell’arrivo dei soccorsi sanitari, adottando misure immediate".

"Il defibrillatore, strumento di facile utilizzo, oggi abbastanza diffuso con ben 535 apparecchi tutti censiti nella mappa a disposizione della centrale 118. Un cuore che sta fermo oltre 5 – 6 minuti porta o a morte o a condizioni di infermità gravissime. Se c’è un defibrillatore e lo si utilizza nei modi semplici e corretti che lo stesso apparecchio fornisce, si salvano vite".

Da oggi partono due servizi: “Sms allert”, l’unico esistente al momento in Italia, e  l’App Progetto vita, che sta partendo in alcune province del nord Italia e ad Arezzo.

"Il servizio di Sms prevede l’iscrizione, in un apposito registro gestito dal 118, dei numeri di telefono cellulare dei cittadini che nel tempo sono stati formati all’uso del defibrillatore. Sono suddivisi per comune e, nei centri più grandi, anche per zona. Quando arriva una richiesta di soccorso al 118 per un soggetto in arresto cardiaco, questi cittadini vengono avvisati da un sms con il quale si indica il luogo dove serve aiuto e l’indicazione del più vicino defibrillatore. Chi si trova in quella area, può rendersi subito utile e partecipare all’assistenza di quel cittadino in attesa dell’arrivo del 118".

L’App è a disposizione anche dei cittadini non formati. Si scarica direttamente dalle applicazioni in rete, oppure si trova sui siti della Asl (www.usl8.toscana.it ), della fondazione Cesalpino (www.fondazionecesalpino.arezzo.it ) e della coop etrusco (www.etrusco.org). "Con il cellulare acceso, e il dispositivo di gps in funzione, premendo il pulsante si chiama direttamente la centrale, che immediatamente riconosce il chiamante, ma soprattutto la posizione in cui si trova e vede la mappa con i defibrillatori presenti nella zona. Il 118 ha modo di interloquire con chi ha chiamato (che può essere anche un non formato al bls-d). Tramite questa applicazione vengono fornite tutte le indicazioni necessarie, anche sul massaggio cardiaco o sull’uso del defibrillatore".

“Ma – e qui c’è l’appello di Massimo Mandò (118) e Luigi Vignaroli (Fondazione Cesalpino) – prima ancora che la legge lo imponga sono le comunità a doversi muovere. Ogni punto di aggregazione lo deve avere, dislocati in luoghi raggiungibili in tre minuti (si pensi ai supermercati, quasi nessuno fornito) ai centri di aggregazione, alle chiese, ai mercati. E soprattutto agli impianti sportivi. Qui la deroga lascia tempo fino a luglio, ma è assurdo rischiare la vita dei ragazzi per un investimento tutto sommato piccolo. Poi quando succede (e ogni sport ha purtroppo i suoi morti proprio per arresto cardiaco improvviso), si piange e ci si dispera”.

 

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