27, Aprile, 2024

La Toscana sfonda i 48 milioni di presenze. Bene anche il Valdarno, in crescita del 16,4%

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Abbattuto il muro dei 48 milioni di presenze in Toscana nel 2018; il Valdarno aretino cresce di un 16,4% e guarda a nuovi attrattori turistici quali wedding tourism, turismo enogastronomico e turismo sportivo. Ciuoffo: “Toscana sempre più attrattiva. Diversificando l’offerta e lavorando su certi segmenti cercheremo di intercettare ulteriormente i gusti dei viaggiatori.”

L'ufficio regionale statistica ha elaborato i primi dati complessivi sulle presenze turistiche in Toscana per il 2018, che confermano un nuovo record di presenze con oltre 1,7 milioni di pernottamenti in più. Tra questi il Valdarno aretino registra un 16,4% in più, soprattutto nelle destinazioni di Bucine, Loro e Cavriglia.

"Sono cresciuti gli arrivi e le presenze con una crescita costante negli anni – spiega Alessandro Tortelli di Centro Studi Turistici – segno che questo territorio è molto apprezzato ed ha un valore economico nel settore del turismo, tuttavia si sta abbassando la permanenza media ed è per questo che le strutture non ne hanno risentito così positivamente. Questo è un fatto che riguarda un po' tutta la nostra nazione e non soltanto il Valdarno: il turismo aumenta, ma i turisti tendono a fare più esperienze nel corso dell'anno, fermandosi per meno tempo nelle singole destinazioni con una variazione dalle 3,9 notti del 2010 alle 3,4 notti di oggi."

"Riguardo alla nazionalità dei turisti pare esserci stato un tasso d'internazionalizzazione della domanda – continua Tortelli – possiamo notare che i dati attinenti gli italiani sono incostanti negli anni, anche se il Valdarno sembra essere preferito da Lombardia, Toscana e Lazio. La linea turistica degli stranieri, invece, mostra una costante crescita del 6-7%, e, ad oggi, essi rappresentano il 73% del turismo in Valdarno, con presenze da parte di turisti dei Paesi Bassi, Germania e Stati Uniti."

 

 

"Ci sono segnali di destagionalizzazione interessanti e da seguire con attenzione – afferma Stefano Ciuoffo assessore regionale al turismo – vanno bene i primi due trimestri da gennaio a giugno, i quali rimangono pressoché costanti; una forte presenza, ovviamente, nei mesi tra luglio e settembre, ma una crescita del 5,5% in più negli ultimi tre mesi dell'anno estremamente importante."

Il motivo sembrano essere specifici attrattori turistici segnalati dal Centro Studi Turistici quali l'enogastronomia, la terza motivazione di viaggio verso la Toscana dopo città d'arte e mare. I viaggiatori, difatti, che hanno l'enogastronomia come prima ragione di visita hanno una stagionalità diversa, raggiungendo ad ottobre la punta massima di presenze.

 

 

Un altro fattore motivo di interesse da parte dell'amministrazione regionale è quello relativo al turismo sportivo: i flussi turistici con la motivazione dello sport sono aumentati del 20%, tra cui bicicletta, running, golf e così via. Circa 8 milioni di pernottamenti in strutture ricettive in virtù dell'offerta sportiva Toscana la quale, soprattutto per le corse in bici, offre oltre 25mila km di percorsi in pianura, collina e montagna ed eventi ciclistici di levatura internazionale come: la Strade Bianche, la Tirreno-Adriatica e le ciclostoriche. 

"Il Valdarno come elemento di integrazione funziona ottimamente – conclude Tortelli – ma solo se assieme alla volontà delle amministrazioni ci sono gli operatori a collaborare con tutti noi per scegliere un percorso condiviso. È fondamentale che questo avvenga, altrimenti il progetto sarà del tutto inutile."

 

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