La diciannovenne Sangiovannese esporrà i suoi lavori per la prima volta quest’oggi, all’interno della manifestazione “Habemus Rock” che si terrà in questo fine settimana presso i giardini della Chiesa di San Pio X a San Giovanni Valdarno a partire dalle ore 18.
All’interno dello speciale dedicato ai giovani artisti valdarnesi –un’occasione per dar visibilità a chiunque viva la pratica artistica come passione personale- abbiamo incontrato Silvia Venturini.
Residente a San Giovanni Valdarno, studentessa all’ultimo anno del Liceo Scientifico Benedetto Varchi, Silvia esporrà i suoi lavori per la prima volta proprio questo Sabato, all’interno di una manifestazione che si terrà presso i giardini della Chiesa San Pio X di San Giovanni Valdarno. “Habemus Rock”, una due giorni organizzata da Vision Air Opérer, includerà al suo interno numerose esposizioni e concerti live di una buona parte dei giovani artisti incontrati in questi mesi all’interno del nostro speciale.
Per la giovanissima Silvia sarà un’occasione per presentarsi e presentare i suoi lavori, caratterizzati dall’abituale utilizzo di differenti supporti e differenti tecniche.
“Disegno praticamente da sempre, principalmente perché fin da piccola non ho mai avuto particolari distrazioni tipo Videogiochi, e ho sempre guardato poca televisione” racconta Silvia.
“Il disegno ha sempre rappresentato per me uno svago, così come le creazioni manuali, con le quali mi sono sempre divertita. Proprio per questo a livello di formazione scolastica vorrei proseguire in questa direzione: l’idea è quella di scegliere un università con indirizzo artistico, preferibilmente provando ad accedere all’ Opificio delle Pietre Dure (una scuola di restauro a Firenze, con un test di ingresso piuttosto selettivo) o altrimenti iscrivendomi all’Accademia delle Belle Arti”.
Disegnando da sempre e in differenti momenti della giornata, Silvia tende a lasciarsi ispirare dalla casualità del momento, talvolta in modo e in luoghi totalmente inaspettati:
“Mi piace seguire il caso, lasciarmi ispirare dal momento; spesso inizio a disegnare lasciandomi trasportare da un’idea probabilmente inconscia, che scopro soltanto andando avanti con la creazione. A volte capita per sfogo, ma generalmente disegno un po’ ovunque sia nei taccuini che porto sempre con me, sia su supporti digitali come apposite applicazioni per smartphone, con l’idea di acquistare prossimamente una tavoletta grafica digitale per proseguire sperimentando questa possibilità. Da un punto di vista di attitudine artistica, le correnti pittoriche che principalmente mi ispirano sono quelle dell’espressionismo e del surrealismo: in realtà dipende molto dalla situazione in cui mi trovo e il mezzo sopra il quale disegno o dipingo; diciamo che concettualmente tendo più al surrealismo, mentre nella pratica l’ispirazione è maggiormente espressionista.
Dipingo anche su tela, principalmente utilizzando i colori acrilici per comodità e semplicità rispetto alla pittura ad olio, per la quale necessito di perfezionarmi. Solitamente, dopo la stesura del colore, tendo molto a contornare le figure dei miei quadri, per una questione principalmente stilistica. Ovviamente, lasciandomi ispirare dal caso e non avendo sempre a disposizione una tela e dei colori, ma piuttosto un foglio di carta ed una matita, non sempre riesco poi a riportare le idee disegnate in pittura: o meglio, a volte posso provarci, ma il risultato è inevitabilmente differente, in quanto influenzato da un momento di vita diverso, e di conseguenza da differenti sentimenti”.
Come per molti dei suoi coetanei, Silvia porta avanti una ricerca personale attraverso i suoi lavori, all’interno dei quali si possono trovare tematiche ricorrenti:
“Anche se apparentemente non è definibile, dietro ai miei disegni esiste sempre un significato personale; talvolta si tratta di una semplice sensazione che scopro di voler riportare disegnando. Tendenzialmente un tema ricorrente è la rappresentazione delle ambiguità dell’essere, in particolare sono molto attratta dalla cosiddetta “estetica del brutto”. Mi piace molto indagare l’aspetto della rappresentazione artistica attraverso il quale, qualcosa di convenzionalmente brutto può essere riportato ed assumere una forma convenzionalmente bella, o essere riconosciuto come tale. Sono molto affascinata dalla rappresentazione delle deformità, tanto che spesso le figure che disegno portano con sé l’ambiguità di un’apparenza sessualmente indefinita, o quantomeno caratterizzata da tratti maschili e femminili che convivono contemporaneamente in uno stesso soggetto. Tra l’altro “l’estetica del brutto” sarà anche l’argomento della mia tesina per l’Esame di Maturità che dovrò sostenere prossimamente, a conclusione del ciclo dei miei studi liceali. In relazione a Storia dell’Arte dovrei inserire Egon Schiele”.
Silvia Venturini esporrà alcune delle sue tele e dei suoi disegni all’interno di “Habemus Rock” proprio nella giornata di oggi, a partire dalle ore 18 presso la Chiesa di San Pio X, insieme ai lavori di Davide Zheng. Contemporaneamente e in coincidenza con un aperitivo, si alterneranno sul palco le performance live di Caterina Reni e 14, e a seguire i concerti di altre due band Rock. Lo stesso evento è destinato a replicarsi il giorno seguente con differenti esposizioni e differenti concerti. Il programma completo è consultabile nell’evento Facebook appositamente creato.
“Quella ad “Habemus Rock” sarà la prima vera esposizione dei miei lavori, che solitamente ho sempre mostrato a poche persone fino ad oggi. Vivo questa pratica in modo molto intimo e personale, e non avevo mai sentito la necessità di condividerla con altri, perché ogni mio disegno rappresenta un qualcosa di piuttosto privato anche a livello di significato; per questo ho sempre visto l’idea di esporre come la messa a nudo una parte di me stessa che solo io conosco. Malgrado questo -e spronata dagli amici di Vision Air Opérer che organizzeranno l’evento- ho deciso di lasciarmi andare, di provare a presentare alle persone il risultato di un qualcosa che mi appassiona e intorno alla quale vorrei proseguire sia la mia carriera studentesca, che la mia vita professionale futura. Sicuramente, superato lo scoglio della prima volta, mi auguro già che potranno esserci nuove occasioni, anche perché disegno e dipingo praticamente di continuo, ovviamente nel tempo libero”.