16, Aprile, 2024

Dottorandi dell’Università di Firenze al lavoro per salvare la foresta di Vallombrosa dopo la devastazione del vento

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Dal 13 luglio un team di dottorandi della Scuola di Agraria, esperti in varie discipline delle Scienze forestali, sta lavorando nei boschi di Vallombrosa: si studia la situazione, per valutare i danni e decidere come preservare in futuro la foresta. La sede operativa al Paradisino

Studiano il bosco di Vallombrosa sotto ogni punto di vista, per spiegare perché la forza del vento dello scorso marzo sia stata così devastante. Analizzano gli alberi rimasti in piedi e quelli caduti, verificano la presenza di malattie e la qualità di piante e legname. Uno studio completo che aiuterà a capire come si possa, per il futuro, evitare altri danni così ingenti alla foresta.

Sono i componenti di un team di dottorandi della Scuola di Agraria dell'ateneo fiorentino, esperti in varie discipline afferenti le Scienze Forestali, che da una settimana, dallo scorso 13 luglio, sta eseguendo rilievi approfonditi nei boschi di Vallombrosa colpiti dall'eccezionale tempesta di vento del 5 marzo scorso.

I danni a quest'area preziosa dal punto di vista forestale furono ingenti: si parla di 233 ettari interessati, 43mila metri cubi di legno a terra per un totale di quasi 20mila piante abbattute. La squadra di giovani ricercatori sta effettuando rilievi in campo con l'obiettivo di capire perché il danno è stato così importante e quali sono le tecniche applicabili, a breve e medio termine, per migliorare la stabilità del bosco.

Un lavoro complesso, che mette insieme campi di lavoro e tecnologie diverse. Solo così il fenomeno potrà essere analizzato sotto punti di vista anche molto distanti, come l'ecologia e l'ingegneria forestale, permettendo una descrizione completa e approfondita. I dottorandi si avvalgono di tecnologie molto avanzate, come il rilievo LiDar dall'elicottero, condotto poche settimane fa per studiare il fenomeno dall'alto, e sui cui dati stanno lavorando anche altri giovani ricercatori e professori.

In particolar modo vengono raccolte informazioni sullo stato fitosanitario dei boschi abbattuti, sulla presenza di malattie particolari, sulla qualità del legname che potrà essere recuperato, sulla nuova vegetazione che si insedierà nelle radure, e molti altri dati utili a comprendere le cause e gli effetti del fenomeno straordinario che ha devastato il patrimonio boschivo di Vallombrosa.

Un impegno che parte dal cuore della Riserva naturale, dove ha sede il Centro didattico del "Paradisino": fiore all'occhiello dell'ateneo fiorentino e riferimento a livello internazionale per gli studi del settore, è la base dove i futuri ricercatori e i professionisti in campo forestale e ambientale possono applicare la teoria direttamente in bosco.

Vivendo dentro la foresta e lavorando in squadra, esperti di discipline diverse riescono a comporre un quadro completo: potranno così effettuare prima di tutto una stima dei danni, essenziale per valutare e preservare la stabilità del bosco, e ricavare informazioni utili anche alla futura pianificazione e gestione della Foresta. I risultati dello studio saranno presentati al X° Convegno Nazionale organizzato dalla Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale, che si terrà a Firenze dal 15 al 18 settembre.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati