24, Novembre, 2024

Variante SR69 tra ritardi, aumenti dei costi, errori e stalli. M5S: “Gli enti navigano a vista. Assordante il silenzio dei sindaci”

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Il Movimento 5 Stelle interviene sui lavori per la variante alla regionale 69 in Valdarno aretino e fiorentino. Alla conferenza stampa erano presenti l’onorevole Samuele Segoni e i capigruppo consiliari di Terranuova e Figline, Marco Bonaccini e Lorenzo Naimi. “Stiamo portando avanti il lavoro che in questi anni i sindaci del Valdarno si sono dimenticare di fare: incontrare gli enti superiori per fare fiato sul collo su un’opera di cui non si vede la fine e che è l’emblema della cattiva amministrazione”

Ritardi nelle esecuzioni, aumenti dei costi, errori, blocco delle opere: il Movimento 5 Stelle commenta e analizza la situazione della variante alla regionale 69 nel valdarno aretino e fiorentino. " Assordante il silenzio dei sindaci. Sulla variante alla Sr69 si naviga a vista, senza che nessun ente sappia quanto costerà l'opera e con il serio rischio che rimanga solo una grande incompiuta".

"In questi ultimi giorni – sottolineano i consiglieri valdarnesi Lorenzo Naimi, Piero Caramello, Marco Bonaccini e Saverio Galardi, insieme al deputato Samuele Segoni – abbiamo deciso di incontrare le istituzioni che si occupano della realizzazione della nuova strada, visto che i Comuni latitano ormai da anni".

Il M5S infatti ha incontrato prima il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci e poi l'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli e nei prossimi giorni chiederà un incontro ufficiale anche al presidente della Provincia di Arezzo, Roberto Vasai.

“Stiamo portando avanti il lavoro che in questi anni i sindaci del Valdarno si sono dimenticare di fare: incontrare gli enti superiori per fare fiato sul collo su un’opera di cui non si vede la fine e che è l’emblema della cattiva amministrazione. Per la Variante alla Sr 69, infatti, i soldi ci sono sempre stati ma gli enti locali non sono riusciti ad utilizzarli a dovere mentre il territorio fa i conti con il traffico e scelte urbanistiche completamente sbagliate”.

“Se nella parte aretina i lavori, seppur a rilento e con un aumento esponenziale dei costi stanno giungendo a conclusione, in quella fiorentina non sono ancora iniziati nonostante anni di annunci e promesse da parte dei vari assessorati. La Regione ha confermato che sta pressando – attraverso lo spauracchio del commissariamento – la Provincia di Firenze per sbloccare il lotto 5 e dare avvio ai lotti 1-3 e 4: sinceramente dopo tutta questa attesa ci aspettavamo di vedere nero su bianco date ben precise che al momento non ci sono”.

Preoccupa, poi, molto l’aumento dei costi: “Nella parte aretina c’è da fare i conti con la richiesta di 11milioni di euro da parte dell’impresa, mentre in quella fiorentina con l’annullamento dell’iter per il lotto 5: con l’approvazione del nuovo progetto da parte della Provincia si è reso necessario lo stanziamento di altri 4milioni di euro. I ritardi rischiano di gravare anche sul Comune di San Giovanni”.

“A lasciarci disarmati è il fatto che ormai da oltre un decennio si parli della Variante alla Sr 69, ma gli enti competenti non abbiano minimamente idea di quanto costerà complessivamente l’opera per non parlare di se e quando verrà portata a compimento. Lo stesso Ceccarelli ci ha spiegato che i conti si faranno alla fine: ma intanto questi lievitano”.

“Facciamo notare – sottolineano i consiglieri di Figline e Incisa e Reggello – che i 4 milioni di ulteriori stanziamenti per il lotto 5, sono circa la metà del costo del secondo ponte di Figline: se Provincia, Comune e Regione avessero fatto il loro dovere fino in fondo, quei soldi potevano essere spesi per quel secondo ponte, il cui progetto è archiviato nelle segrete stanze di Palazzo Medici Riccardi, senza che sia stato intrapreso con la Regione un confronto ufficiale per il suo finanziamento”.

Infine il Movimento 5 Stelle torna sul ruolo dei comuni:

“Allo stesso tempo abbiamo voluto organizzare questa iniziativa con i consiglieri 5 Stelle di tutto il Valdarno per lanciare un messaggio chiaro e preciso alle amministrazioni del Pd: basta con la politica degli orticelli, per la viabilità – ma non solo – serve una pianificazione che guardi all’intero territorio e non per singoli Comuni o Province. Purtroppo la richiesta di una cabina di regia per il momento è rimasta lettera morta. Il rischio è che, con una classe politica così miope e con la trasformazione in atto delle Province, i Comuni del Valdarno diventino del tutto marginali. Più di quanto già non lo siano”.

E intanto la variante alla regionale 69 rischia di rimanere un'opera incompiuta se alla fine del 2014 la parte del Valdarno aretino, una volta terminata, non potesse ricongiungersi in via Urbinese a quella del fiorentino. 
 

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