19, Novembre, 2024

Sepolcreto del Marchese Ferdinando Panciatichi, lunedì la donazione del Comitato: 50mila euro per il restauro

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Cinque anni di lavoro volontario hanno permesso di raccolgiere 50mila euro, cifra necessaria per il restauro del Sepolcreto del piccolo cimitero di Sociana, a Reggello, dove riposa il Marchese Ferdinando Panciatichi Ximemes d’Aragona, artefice del Castello di Sammezzano. Il merito è del Comitato FPXA, che lunedì firmerà la convenzione con il comune di Reggello

Sarà firmato lunedì a Reggello l'atto di donazione di 50mila euro del Comitato "Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona – Sammezzano" al Comune di Reggello, destinato al restauro del sepolcreto in cui riposa il Marchese, nel piccolo cimitero di Sociana. Il presidente del Comitato, Massimo Sottani, firmerà la convenzione apposita insieme al sindaco Cristiano Benucci, in cui si vincoleranno i soldi al restauro.

L'obiettivo è riportare a nuova luce la cappella, ormai segnata in maniera evidente dal tempo e dall'incuria, entro il mese di ottobre 2017, quando si celebreranno i 120 anni dalla scomparsa di Ferdinando Panciatichi, morto il 18 ottobre 1897 proprio a Sammezzano, la sua creatura, frutto dell'inventiva e degli investimenti di quarant'anni di vita.

In un primo momento, il Marchese fu sepolto proprio a Sammezzano, in una tomba sul lato destro del castello, vegliata da due leoni di terracotta, uno dei quali è stato poi trafugato. Nel 1918 fu la figlia Marianna che fece spostare la salma del padre nel vicino Cimitero di Sociana, dove ancora si trova insieme ad alcuni antenati e la stessa figlia. Il Comune di Reggello, che è l'ente proprietario della cappella, ha già ricevuto in dono il progetto per il restauro redatto dall’architetto Marco Lungani, ma finora erano mancati i soldi per realizzarlo.

Su questo si è concentrato il lavoro instancabile dei volontari del Comitato FPXA, guidato da Massimo Sottani, e nato nel 2012, alla vigilia del duecentenario dalla nascita di Ferdinando Panciatichi. In questi cinque anni, nel frattempo, anche grazie al lavoro del Comitato è cresciuto l'interesse intorno alla storia del Castello e a quella del Marchese, che dedicò soldi e anni di impegno per fare della tenuta di famiglia un esemplare unico, dai tratti architettonici di ispirazione orientalista, che hanno affascinato migliaia di persone. 

Tutte le donazioni raccolte in questi anni dal Comitato, sia con le aperture straordinarie del Castello sia con altre iniziative, sono confluite in questa raccolta: e ora i 50mila euro verranno effettivamente versati al comune, in modo da poter dare il via alla gara d'appalto. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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