19, Novembre, 2024

Restauro del Sepolcreto del Marchese Panciatichi: il Comitato centra l’obiettivo. Raccolti 50mila euro

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Era il 1918 quando la figlia del Marchese, morto a Sammezzano nel 1897, fece traslare nel piccolo cimitero di Sociana la sua tomba. Ora quel Sepolcreto, di proprietà comunale, versa in condizioni di degrado: e il Comitato FPXA, nato cinque anni fa, ha raccolto la cifra di 50mila euro per consentire il restauro della tomba dove riposa l’ideatore del Castello di Sammezzano, con la sua famiglia

Cinque anni di lavoro volontario e 50mila euro raccolti per consentire il restauro del Sepolcreto del piccolo cimitero di Sociana, a Reggello, dove riposa il Marchese Ferdinando Panciatichi Ximemes d'Aragona, artefice del Castello di Sammezzano. Il merito di questa somma record è dei volontari che compongono il Comitato FPXA, nato nel 2012 alla vigilia del duecentenario della nascita del Marchese. 

A differenza del Castello, infatti, il Sepolcreto è di proprietà pubblica, del comune di Reggello. Per questo il Comitato, guidato dal presidente Massimo Sottani, ha deciso di impegnarsi a trovare i fondi necessari perché l'amministrazione comunale potesse occuparsi del restauro, e restituire così almeno alla sepoltura di Ferdinando Panciatichi il giusto decoro. Tutte le donazioni raccolte in questi anni dal Comitato, sia con le aperture straordinarie del Castello sia con altre iniziative, sono confluite in questa somma.

 

Ferdinando Panciatichi morì il 18 ottobre 1897 a Sammezzano, e all'inizio fu sepolto proprio in quella che era la sua creazione. La sua tomba si trovava sul lato destro del castello, con una balaustra su cui si trovavano due leoni di terracotta, uno dei quali è stato poi trafugato. Nel 1918 fu la figlia Marianna che fece traslare la salma del padre nel vicino Cimitero di Sociana, dove ancora si trova insieme ad alcuni antenati e la stessa figlia. Il Comune di Reggello, proprietario della cappella, ha già ricevuto in dono il progetto per il restauro del Sepolcreto redatto dall’architetto Marco Lungani. Mancavano insomma soltanto i soldi, e su questo fronte si è impegnato il Comitato. 

La lapide della tomba del Marchese, ormai quasi non più leggibile

"Sono ormai passati quasi cinque anni dalla nascita del Comitato – ricorda Massimo Sottani – in quell’aprile 2012, il castello di Sammezzano era sostanzialmente solo una grande “problema amministrativo”, quasi dimenticato in un già lungo oblio. Oggi, grazie a quell’intuizione, è il luogo più desiderato d’Italia. Naturalmente non siamo stati soli; nel tempo, al nostro lavoro si è affiancato quello di altre associazioni e di tantissime persone".

"Nel 2017 Sammezzano potrebbe addirittura risultare il più votato tra i “Luoghi del Cuore” del Fai e questo grazie soprattutto all’impegno degli amici di “SaveSammezzano”. In questi anni, inoltre, con la disponibilità della proprietà, è stato possibile organizzare alcune aperture, che però hanno soddisfatto solo in minima parte le richieste: la lista di attesa per le visite è lunghissima e cresce ogni giorno di più. Sono state realizzate tesi, pubblicati articoli e trasmessi servizi televisivi che sono andati in tutto il mondo. Sono stati girati film e spot. Vi sono state dichiarazioni e prese di posizioni di esponenti politici delle più importanti istituzioni nazionali e regionali".

Una mobilitazione in difesa di un bene che, comunque, resta di proprietà privata. Ferme le aste dopo una proposta di rilancio, ora sul suo futuro resta l'incertezza. "Intanto la situazione strutturale del castello e del parco è però peggiorata e siamo in attesa di conoscere quale sarà il futuro. A maggio 2017 dovrebbe tenersi una nuova asta. Speriamo davvero che entro tale data sia chiarito l’aspetto proprietario e vengano  almeno programmati gli urgenti lavori di manutenzione e illustrati i piani di investimento e valorizzazione", continua il presidente del Comitato.

Intanto , con il 2017 il comitato realizzerà i due principali compiti per cui è nato: "Nel 2013, l'obiettivo era celebrare il 200 anni dalla nascita del Marchese, che risale al 1813; e nel 2017 sarà di celebrare i 120 anni dalla morte, avvenuta nel 1897. Per quest’ultima occasione, nel corso delle aperture abbiamo chiesto ai visitatori di aiutarci a raccogliere i fondi per restaurare il Sepolcreto di proprietà del comune di Reggello, dove si trovano le spoglie di Ferdinando Panciatichi, presso il Cimitero di Sociana. Ci eravamo impegnati inizialmente per una cifra di 15mila euro ma poi, in considerazione delle difficoltà che tutti i comuni stanno vivendo, la cifra è salita a 50mila euro. Grazie al lavoro del comitato, dei volontari e alla generosità di tutte le persone che ci hanno aiutato, possiamo annunciare che l'obiettivo è stato raggiunto".

Già dall’inizio del 2017 sarà possibile cedere la somma al comune di Reggello che dovrà provvedere ai lavori, possibilmente entro il 18 ottobre, giorno della morte del Marchese. E il Comitato spera di poter organizzare, nell’ambito delle celebrazioni dei 120 anni dalla morte di Ferdinando Panciatichi, altre iniziative e, sempre se sarà possibile, nuove aperture. "È un ottimo risultato che ci inorgoglisce e ci ricompensa di tutti gli sforzi fatti; ma non siamo ancora felici. Potremo esserlo solo anche quando il Castello ed il Parco potranno tornare al loro splendore", conclude Sottani. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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