07, Dicembre, 2024

“Il Valdarno diviso? Sarebbe di nuovo uno storico errore”. L’opinione delle liste civiche di Montevarchi e Bucine

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Felice Torzini, di “Terra Nostra Bucine”, insieme alla Lista Indipendente di Montevarchi, interviene sul tema del futuro del Valdarno. “Fu un errore dividere la Usl negli anni’80, sarebbe un errore tornare oggi a dividere la vallata”

"Dividere il Valdarno, spezzandolo per una parte verso la Città metropolitana fiorentina e per l'altra verso Arezzo, sarebbe di nuovo un errore storico". Così interviene nel dibattito Felice Torzini, ex sindaco di Montevarchi e oggi capogruppo della lista civica "Terra Nostra Bucine", che firma un documento in merito insieme alla Lista Indipendente di Montevarchi. 

Il dibattito sul futuro del Valdarno, aperto dalla proposta di Enzo Brogi, si arricchisce dunque di nuove posizioni. Quella di Torzini richiama alle scelte passate, fin dagli anni '80, e parla di errori da non ripetere più. "C'è uno strano silenzio attorno all'ipotesi del Valdarno diviso e appendice di Firenze e in parte di Arezzo. Quasi fosse il finale di un processo che iniziò negli anni '80, quando l'esigenza di moltiplicare le poltrone divise il Valdarno, ipotizzato unito come Usl20 da Figline a Pergine, in due mezze realtà: la Usl20/A e la Usl20/B". 

"Fu un atto politico che dette un primo duro colpo al Valdarno, una realtà territoriale che con le sue specificità e con una popolazione che andava ben oltre i centomila abitanti, avrebbe rafforzato i servizi esistenti e attirato altri servizi, sì da arricchire e vivacizzare questo comprensorio. Così non fu, e la storia non avrà difficoltà ad individuare negli amministratori dell'epoca i responsabili di questo storico errore", continua la lettera delle due liste di opposizione a Montevarchi e Bucine. 

"Da lì è iniziato un percorso che appare politicamente responsabile delle sfortune del Valdarno. Si partì dall'illusione di avere due ospedali, uno nel troncone fiorentino e uno in quello aretino, ma è rimasta solo un'illusione: un grande ospedale di tutto il Valdarno sarebbe stato invece il primo forte segnale e una conquista nell'interesse dei cittadini. Si è tentato di mantenere una sezione di Tribunale su mezzo Valdarno, ma con esito negativo, che tale non sarebbe stato se il comprensorio fosse stato unito". 

"Con l'abolizione delle province – continua la nota di Felice Torzini – sarebbe emersa con tutta la sua forza la realtà Valdarno, che si sarebbe arricchita di nuove competenza. Invece sembra che si voglia fare di questo territorio l'appendice di Firenze fino a Levane, e per il resto l'appendice di Arezzo. In questo confronto civile e democratico, noi diciamo no al declino dell'idea di Valdarno". 

"A chi propone di spartire questo territorio, cancellando una storia, noi proponiamo un viaggio verso il futuro per riunire il Valdarno, per stabilire qui servizi più efficienti e più vicini al cittadino, per ridare vita ad una storia che in questo territorio vide nascere e crescere iniziative capaci di dare ai nostri cittadini posti di lavoro, vicino alla loro casa e alla loro famiglia. Occorre una forte azione di rilancio del territorio – conclude la nota della Lista Indipendente di Montevarchi e di Terra Nostra Bucine – pensaimo a fare sistema piuttosto che a 'sistemare' nel sonno questo pezzo di storia". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati