I deputati di Alternativa Libera parlano di “declassamento” e sostengono la tesi del Comitato Pendolari del Valdarno: “La soluzione agli ‘inchini’ e alle interferenze sulla Direttissima non può essere lo spostamento sulla Lenta dei convogli dei pendolari”
Parlano di un vero e proprio "declassamento", i deputati valdarnesi di Alternativa Libera, Massimo Artini e Samuele Segoni. Si riferiscono alla sperimentazione di due treni regionali sulla Linea Lenta, una sperimentazione di cui la Regione ha da poco commentato in maniera positiva gli esiti. A differenza del Comitato Pendolari del Valdarno, che ha visto in questa sperimentazione una potenziale apertura allo spostamento di tutti i treni regionali dalla Direttissima alla Lenta, una delle ipotesi più osteggiate dal Valdarno.
Artini e Segoni si schierano a fianco del Comitato, in una nota in cui affermano: "Le prove effettuate ormai da dicembre scorso, con i due treni regionali, hanno un unico obiettivo da parte di Regione e Ferrovie: lo spostamento dei pendolari valdarnesi dalla direttissima alla linea lenta, favorendo per l'ennesima volta l'alta velocità". Condividono in pieno, dunque, l'interpretazione che ha già dato più volte il portavoce dei pendolari valdarnesi, Maurizio Da Re.
"C'è ormai la volontà di Regione e Ferrovie di spostare tali convogli sulla linea lenta – continuano Artini e Segoni – con allungamento della tratta e dei tempi di percorrenza. Hanno ragione, quindi, Da Re e i pendolari, a considerare tale sperimentazione un vero e proprio cavallo di troia per far digerire il possibile spostamento dei treni sulla linea di Pontassieve: è inaccettabile che la Regione abbia deciso di prorogare tale sperimentazione fino a dicembre, vessando ancora i pendolari".
I due deputati parlano di "disservizi e inchini all'alta velocità", che negli ultimi anni hanno caratterizzato la linea valdarnese, e propongono come soluzione "investimenti e progetti seri, non il dirottamento dei pendolari altrove". No, dunque, alla separazione dell'Alta velocità dai treni regionali: "La separazione dei flussi, tanto decantata da Rossi e Ceccarelli, non può essere attuata a danno di studenti e lavoratori, ma migliorando e sfruttando tutte le potenzialità della direttissima, anche con l’annunciato nuovo sistema di segnalamento. Dopo lo pseudo-dietrofront sul tunnel tav a Firenze, è necessario tornare ad investire sulla rete di superficie. Le possibili soluzioni sono contenute nello studio realizzato da alcuni docenti dell'università di Firenze. Soluzioni che Governo, Regione e Comune non hanno mai preso in considerazione, dilapidando risorse per un progetto antiquato come il sottoattraversamento".