Non si abbassa l’attenzione politica intorno alla vicenda dell’ex Teatro Impero di via Pascoli, con il tetto che si degrada e il comune che si appresta ad effettuare la bonifica dall’amianto, per rifarsi poi sulla proprietà. Ma Avanti Montevarchi parla di “dilettantismo, improvvisazione e tanti problemi creati e non risolti”
Da una parte la questione della bonifica dell'amianto sulla copertura in degrado; dall'altra il futuro di un immobile che è stato il teatro di Montevarchi e ora è abbandonato a sé stesso, di proprietà di privati che sperano ormai soltanto di poterlo cedere al comune, come avrebbe dovuto accadere con il Piuss. La sorte dell'Impero resta al centro del dibattito politico, a Montevarchi, e ad intervenire ora è il Coordinamento Avanti Montevarchi, con una premessa: "Non siamo al governo della città da 8 anni, siamo stati critici sulle scelte urbanistiche degli ultimi anni e sulle modalità di attuazione del PIUSS e sconsigliammo, a suo tempo, l’attuale proprietà ad acquisire l’Ex Impero: speriamo dunque che Chiassai Martini ci riconosca almeno un diritto di parola".
Sono diversi gli aspetti criticati da Avanti Montevarchi. "Primo punto. Le lastre d’amianto sull’Ex Impero ci sono da sempre ma fino al 2016 formavano una copertura integra. Dopo si è aperto un buco e le lastre hanno iniziato a “ballare” e a diventare massimamente pericolose per la salute pubblica. Il problema del tetto di amianto, dunque, è esploso durante la sua gestione. Le questioni precedenti hanno poca attinenza con questo". E ancora: "Secondo punto. Una volta che l’ASL ne ha segnalata la pericolosità e la sindaca ha emesso un’ordinanza non rispettata dalla proprietà, l’Amministrazione era tenuta ad intervenire rapidamente e non aspettare un anno per iniziare l’iter di bonifica. La giustificazione di “aspettare la pronuncia del TAR” è priva di senso".
Avanti Montevarchi prosegue: "Terzo punto. Nessuna perizia di parte può sconfessare il parere ufficiale dell’ASL che non ci risulta mutato dal novembre 2017. Comunque se la sindaca ha la certezza che non ci siano problemi per la salute dei cittadini perché intende spendere 200mila euro dei contribuenti? Perché invece non chiede all’ASL e all’ARPAT di certificare la non pericolosità e ritira l’ordinanza? Nonostante abbia pagato ben due rilevazioni, a nostro avviso poco o per nulla significative, è in realtà in grave difficoltà perché ha gestito la vicenda con una logica da reality show".
Il Coordinamento auspica per questi motivi "che l’annuncio dell’intervento si trasformi in realtà in breve tempo. Resta aperto il tema dell’acquisizione dell’immobile che, secondo la stessa Chiassai Martini, doveva essere immesso nelle proprietà comunali. Ricordiamo un suo spot elettorale girato di fronte all’Ex Impero: bene, dopo due anni e mezzo non sarebbe l’ora che Chiassai Martini facesse qualcosa di suo? Qualcosa per la quale possa essere ricordata in futuro e che chi le succederà possa inaugurare? Per adesso si è, incredibilmente, “limitata” a togliere l’intervento dal programma triennale delle opere pubbliche… non c’è che dire: un bel viatico che la dice lunga sulla volontà di tener fede agli impegni elettorali e su quella di rivitalizzare il centro storico!".