L’ISS consegna una relazione come risposta alla richiesta dell’assessore regionale all’ambiente di normare l’amianto nelle acque destinate a consumo umano. “Non è necessario indicare un limite per l’amianto diverso da quello indicato dall’Epa americana che è pari a 7 milioni di fibre per litro”
Nessun rischio incombente per la salute, né dall'ingestione delle fibre di amianto dall'acqua degli acquedotti pubblici, né per l'eventuale inalazione nel passaggio a vapore acqueo. La risposta dell'Istituto Superiore della Sanità arriva in una relazione, elaborata dopo che l'assessore regionale all'ambiente ne aveva chiesto il coinvolgimento in quello che è diventato un tema caldo per cittadini e associazioni.
Una battaglia portata avanti in particolare dai Comitati che hanno dato vita alla Campagna No Amianto Publiacqua, e che si rivolgono proprio al gestore del servizio idrico nel territorio della provincia di Firenze e del Valdarno aretino e fiorentino. Un territorio coperto da una rete acquedottistica in cui sono presenti 223 chilometri di tubatura in amianto o in cemento-amianto, dei quali una cinquantina proprio in Valdarno.
Ebbene, le conclusioni dell'ISS parlano di rischi praticamente nulli per la salute umana, o almeno così trascurabili da non richiedere di inserire limiti alla presenza di amianto nell'acqua. "Sulla base delle conoscenze attuali e delle conclusioni a cui sono giunti enti internazionali di riferimento, la situazione nell'acqua non deve essere percepita come un rischio incombente per la salute pubblica né per quanto riguarda l'eventuale dose di fibre ingerite, né per la concentrazione eventualmente trasferita dalla matrice acqua alla matrice aria", si legge nelle conclusioni della relazione firmata dal Dipartimento di ambiente e connessa prevenzione primaria dell'Istituto Superiore di Sanità e consegnata alla Regione Toscana.
L'Istituto Superiore di Sanità, organo preposto anche a fissare i parametri dei valori per l'amianto nelle acque potabili, ha concluso che, "allo stato, non ritiene che sussistano i requisiti di necessità per indicare un valore di parametro per l'amianto diverso da quello già indicato dall'Epa americana (Ente Protezione Ambiente) che è pari a 7 milioni di fibre per litro". Nelle acque toscane al momento si sono rilevate o totale assenza di fibre, nella quasi totalità dei casi, o valori massimi nell'ordine di una decina di fibre per litro. Le ultime analisi disponibili per il Valdarno sono quelle compiute a Montevarchi nel 1995, che riportarono quantità di amianto inferiori al limite di rilevabilità di 1600 fibre/litro.
Il parere dell'ISS conclude suggerendo di promuovere campagne di monitoraggio per valutare la presenza di fibre di amianto nelle acque potabili adottando criteri condivisi di controllo, monitoraggi che in Toscana sono già in atto. "L'Istituto continuerà a mantenere elevata l'attenzione – termina la relazione . ad ogni eventuale aggiornamento delle conoscenze scientifiche e delle raccomandazioni emanate a livello internazionale".