19, Aprile, 2024

Dal Valdarno a Parigi: la storia dell’ ambizioso Concino Concini

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La vicenda inizia molto lontano nel tempo a Terranuova Bracciolini, ed è permeata da giochi di potere, ambizione e, purtroppo, sangue. Concino Concini non è un nome sconosciuto per chi, ancora oggi, passeggia per le vie del centro di Terranuova: ecco la tragica storia della sua morte, nella remota Parigi del 1600.

La famiglia Concini, originaria di Terranuova, divenne molto potente nella Toscana del Cinquecento e Seicento: partendo dalla Provincia riuscì a conquistare incarichi prestigiosi presso la Corte dei Medici. Gli avi di Concino, infatti, rivestirono importanti ruoli, da segretari ad ambasciatori, presso la corte medicea: il nonno di Concino, Bartolomeo Concini addirittura diventò l’uomo di fiducia dal granduca Cosimo de’ Medici, che gli conferì il titolo di Conte della Penna. Anche se è certa l’origine valdarnese della famiglia, a causa dell’importanza di questo personaggio, il resto della famiglia nasce a Firenze. Tuttavia, fu il nipote Concino a svolgere un effettivo ruolo di potere presso una delle corti più potenti della storia, quella francese. Concino Concini, ultimo di quattro figli, studiò presso l’Università di Pisa ed era visto come un giovane di bell’aspetto, scaltro, ma che tendeva a sperperare la fortuna della sua famiglia. Bartolomeo Concini fece costruire a Terranuova Bracciolini quello che oggi è comunemente chiamato Palazzo Concini.

L’occasione d’oro si presentò a Concino agli albori del 1600 quando fu firmato il contratto matrimoniale fra Enrico IV di Francia e Maria de’ Medici: infatti la futura sovrana di Francia doveva essere accompagnata da un entourage scelto al cospetto del futuro sposo a Parigi. Come si legge ne La tragica avventura dei Concini di Cipriano Giachetti:

Si trattava di formare la maison de la reine, il personale da seguito e di servizio: non era facile perchè gli aspiranti erano molti; l’impiego faceva gola. Concino era un giovane di bell’aspetto, sufficientemente istruito ma assai mal provvisto di denari; pensò che quello era il momento di farsi avanti. Il suo nome fu tra i primi prescelti.

Il 14 ottobre del 1600 la compagnia partì alla volta di Parigi e Concino Concini, non avvezzo alle pratiche di Corte, si sentì “un pesce fuor d’acqua”: la sua origine provinciale non poteva minimamente competere con quella medicea. Concino, tuttavia, non si arrese, ma astutamente cercò di avvicinare da subito una donna molto vicina a Maria de’ Medici, Leonora Dori Galigai, che sposò poco dopo. Questa riuscì a far apprezzare il “provincialotto” Concino alla regina stessa, tant’è che si racconta che entrambe erano già innamorate dall’uomo prima ancora di giungere a Parigi. La straordinaria avventura dei due sposi presso la corte di Francia così iniziò: lei dame d’atour (prima dama di compagnia) e lui Primo maggiordomo della Regina.

Concino fu senza alcun dubbio un uomo scaltro e finì per interessare anche a Enrico IV, che aveva riconosciuto la sua influenza: “Non voglio dare un soldo alla Regina perchè finirebbe nelle tasche del Concini“, ancora Ghachetti. Come è noto, Versailles è stato anche luogo di molti pettegolezzi per animare le lunghe giornate a corte e quello che si diffuse maggiormente dopo l’arrivo della Medici fu che il Concini fosse il suo amante. I Concini, invece, riuscirono a costruirsi una fortuna alle spalle della Regina e avevano finalmente trovato il riconoscimento e il potere che in Toscana non avevano mai avuto. Il  16 maggio 1610, Enrico IV venne ucciso con tre pugnalate da un anarchico francese: iniziò così la reggenza di Maria de Medici, una fiorentina affiancata da due toscani, al comando della Francia.

I Concini e Maria de Medici, Incisione su disegno di Alphonse de Neuville

Leonora Concini è figura centrale in questa vicenda: donna nevrotica, cagionevole, vittima di allucinazioni e fissazioni, vicina a culti misteriosi. Di contro, Concino si mostrava sempre più lucido e calcolatore, ma poco avvezzo alla pratiche politiche e visto sempre peggio dalla nobiltà, dal popolo francese e soprattutto dal neo re Luigi XIII. Venne ordito così un complotto per eliminare Concino: toglierlo di mezzo voleva dire far finire la reggenza “straniera” in Francia. Concino Concini venne ucciso il 24 aprile 1617 nella piazza del Louvre a colpi di pistola. L’odio mostrato nei suoi confronti fu atroce: il suo cadavere venne impiccato in piazza, dopo la sua salma venne rubata, fatta a pezzi, bruciata e sparsa per la Senna.

Eliminato Concini, Maria e Leonora vennero rinchiuse nella Bastiglia, ma fu la Concini a ricevere la sorte peggiore. Processata fu condannata per azioni turpi, per la maggior parte inventate, come l’accusa di stregoneria. La sera dell’8 luglio 1617 morì anch’essa in una piazza gremita dal popolo furente.

Morte di Leonora Galigai

Terminò, dunque, nel sangue la vicenda di un valdarnese e di una toscana, che, spinti dall’ambizione e dalla fame di potere, riuscirono a tenere le redini di uno tra i più grandi regni che la storia abbia visto.

 

Fonte: La tragica avventura dei Concini di Cipriano Giachetti

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