Lassessore regionale allambiente, Monia Monni, in una intervista risponde alle domande sulla questione dellampliamento di Podere Rota con riferimento, in particolare, alla relazione prodotta da Arpat
"Se ci fosse un pericolo di inquinamento riconducibile alla discarica sarebbe una motivazione valida per fermare l'ampliamento": a dirlo è stata l'assessore all'ambiente della Regione Toscana, Monia Monni, intervistata in Valdarno proprio sulla questione del progetto di ampliamento di Podere Rota e sulla relazione prodotta da Arpat. L'assessore Monni ha detto che sta seguendo "con attenzione e interesse quello che si muove", consapevole che "i cittadini del Valdarno sono contrari a questo ampliamento", ma ha aggiunto: "Ovviamente posso muovermi soltanto nell'ambito delle mie competenze".
L'assessore ha poi precisato: "In questo caso specifico le mie competenze sono molto limitate. La Regione infatti ha potere decisorio soltanto sui rifiuti urbani, che fanno parte della pianificazione; quelli speciali sono in regime di libero mercato". E sul parere di Arpat, che chiede anche un'ordinanza, Monni ha aggiunto: "Arpat ha prodotto un parere un anno e mezzo dopo rispetto a quando Regione e Comuni glielo avevano richiesto, tempi difficili da conciliare con le procedure autorizzative. Vogliamo capire bene anche noi".
"Io ho sempre detto – ha ribadito Monni – che nel caso ci fosse un pericolo di inquinamento riconducibile alla discarica, questa sarebbe una motivazione valida per fermare l’ampliamento. Dobbiamo capire. Stiamo in questo momento acquisendo le carte e ho convocato una riunione con Arpat proprio per approfondire. Era cosa nota che c’era un problema di inquinamento, ma non è ancora chiaro se sia riconducibile alla discarica. Arpat finora ha avuto una posizione rassicurante, oggi ho bisogno di capire meglio: certo è che se emergesse un tema di questo tipo, allora cambierebbe tutto".