Bob Monroe è un inglese ormai trapiantato in Toscana, membro del gruppo ‘Amici dell’Impero’. David Heathcote vive a Hucknall in Inghilterra, e lotta per la riapertura del Byron Cinema. I due hanno condiviso gli anni dell’università, e ora si danno una mano a vicenda per salvare di due teatri
Una sorta di gemellaggio spontaneo, nato da un'amicizia di vecchia data e da obiettivi simili. Bob Monroe e David Heathcote vivono rispettivamente in Valdarno e nella città inglese di Hucknall. E dopo aver condiviso gli anni dell'università, hanno scoperto che in questi mesi portano avanti una battaglia molto simile. Così hanno deciso di darsi una mano a vicenda.
Bob Monroe è inglese, ma ormai definitamente trapiantato in Toscana. Fa parte del gruppo 'Amici dell'Impero', che si batte per salvare l'ormai vetusta struttura di Montevarchi, chiedendone il riconoscimento come 'Luogo del cuore' nell'apposita campagna del Fai, il Fondo per l'Ambiente Italiano.
David Heathcote, ad Hucknall, lotta invece per la riapertura del Byron Cinema: la struttura è intitolata al poeta Lord Byron, che abitò a Hucknall ed è sepolto nella chiesa principale. Con il contributo dei voti dei Montevarchini al concorso della Lloyds Bank, il 'Byron Community Project' ha vinto un finanziamento per le spese tecniche per il restauro del Byron Cinema. "I Montevarchini – commenta David – ci hanno aiutati a vincere il nostro concorso per il finanziamento. Adesso spetta a noi aiutare Montevarchi e votare l'Impero nel concorso del Fai".
Nella sua raccolta firme, l'Impero ha già raggiunto 320 voti e la votazione chiude il 30 di questo mese. Chi non ha ancora votato può farlo attraverso questo link. "Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto finora – commenta Bob Monroe – ma sono convinto che si può fare di più. Dovremo avere almeno 400 voti visto che subito dopo la chiusura erano in mille a firmare. Chiedo a tutti di votare: è facilissimo e anche gratis! Con Hucknall c'è stata una specie di 'gemellaggio' reso possibile tramite le pagine di Facebook e ne sono molto contento. Ma non lasciamo tutto il lavoro agli inglesi!".