Il capogruppo di Cresce San Giovanni, Francesco Carbini, critica la situazione in cui versa la città. “Questa è la nuova idea di governo che la nuova giunta comunale intende offrire ai cittadini ormai sudditi”
Lo scorso 15 luglio il comune di San Giovanni fece scattare un'ordinanza sul decoro urbano chiedendo, tra le altre cose, ai proprietari di tenere pulite le aree private. Il capogruppo consiliare di Cresce San Giovanni, Francesco Carbini, sulla scia di quella stessa ordinanza interviene e critica la situazione in cui versa la città.
"Erba alta sporcizia, abbandono: a San Giovanni è caccia ai privati che non curano le aree di propria pertinenza. Questa è la sintesi dell'ordinanza del neo assessore al decoro urbano Corsi. Cos'è diventata la nostra città? Dieci chilometri quadrati (senza frazioni) del piccolo e ormai indecoroso territorio comunale fatto di percorsi verdi sull'Arno con palizzate in legno totalmente abbattute, macchia, non mediterranea, che si estende dai giardini pubblici e scolastici alle strade ormai invase da erba fin sotto fatiscenti semafori spenti, come l'illuminazione pubblica stradale".
"Questa è la nuova idea di governo che la nuova giunta comunale intende offrire ai cittadini ormai sudditi: un'ordinanza che addossa a loro la responsabilità della carenza di manutenzioni e decoro cittadino".
Poi Carbini conclude:
"Noi pensiamo che sia l'ora di smetterla di nascondersi dietro a discorsi e conferenze stampa, che sia giunto il momento di mettere mano alle manutenzioni oramai tralasciate da anni. Suggeriamo al sindaco e al suo esecutivo che siano per prima cosa calendarizzate le manutenzioni e la cura dei giardini, delle strade, dei marciapiedi, dei borri, l'igienizzazione dei cassonetti. Lo ripetiamo da ormai troppo tempo e inascoltati: quando i soldi sono pochi vanno usati meglio e dando le priorità alle cose essenziali".