Dopo che le mozioni per l’apertura di un tavolo istituzionale e per un Consiglio comunale aperto sulla vicenda ABB sono state respinte dal Consiglio di qualche giorno fa il gruppo San Giovanni civica torna alla carica e annuncia la volontà di organizzare una raccolta di firme.
“L’atteggiamento pilatesco registrato in Consiglio comunale da parte del Sindaco Vadi e della sua maggioranza sulla nostra richiesta di convocazione di un Consiglio comunale aperto sulla crisi dello stabilimento ABB e sull’istituzione di un tavolo istituzionale non ha giustificazioni, se non la paura di confrontarsi con i lavoratori e tutta la cittadinanza su una situazione di crisi conclamata anche dalle organizzazioni sindacali. Abbiamo assistito ed assistiamo purtroppo a molte altre crisi industriali nel nostro territorio, ed i Sindaci interessati hanno proposto ed attuato di loro iniziativa tutte le possibili azioni volte a mitigare gli impatti della crisi ed a permettere all’intera comunità di essere protagonista di un sostegno concreto ai lavoratori”.
“A San Giovanni questo non si può fare, come se esistesse un manovratore che non deve essere disturbato. Fortunatamente le regole democratiche del nostro comune eludono atteggiamenti così gravi. Il nostro statuto permette ai cittadini di sopperire ad una mancanza democratica così evidente. Bastano infatti 100 firme per richiedere lo svolgimento di un Consiglio comunale aperto. La porta chiusa (chissà perché) dal Sindaco Vadi e dalla sua maggioranza può essere aperta dalla partecipazione popolare”.
“Per questo organizzeremo una raccolta firme che, come indicato dall’articolo 42 del nostro Statuto comunale, porterà allo svolgimento del Consiglio comunale aperto osteggiato, insieme al tavolo istituzionale, inspiegabilmente da chi governa San Giovanni”.