Seconda manche di proiezioni all’Auditorium Le Fornaci. Ieri sera è andato avanti il concorso del Wag Film Festival con la proiezione di alcuni corti in gara per la categoria Nuove prospettive e Wag International.
Qui il programma delle prossime serate.
La serata è stata aperta dalla proiezione di un corto fuori concorso:MIDDLE GROUND (7’) di Marica Vasarri. Seguito da una tavola rotonda a seguire sul ruolo del Cinema come strumento di aggregazione giovanile – alla presenza di Marica Vasarri, regista dell’Associazione “Le Ali di Icaro”, Iacopo Fontanella, Direttore Artistico del Festival, e Judriva Davidhi, Presidente de “Le Ali di Icaro”.
‘Svegliarsi, lavorare, andare a dormire, svegliarsi, lavorare e andare a dormire.
Francesca si è messa da parte, ha scelto la vita di cui sentiva di aver bisogno e il conforto dato dalla quotidianità. Ma è davvero questo ciò che la farà stare bene?’ Questa la sinossi di Middle Ground. Le parole della regista, Marica Vasarri:”Middle Ground significa letteralmente terra di mezzo. In realtà è un’espressione che può significare anche ‘compromesso’. Un titolo che riprende una canzone (che è stata il fulcro del mio lavoro) e che a un certo punto ha un verso che dice ‘In qualche modo mi sono innamorato di questa terra di mezzo al costo della mia anima”. Un verso che per un determinato periodo mi è appartenuto molto. Si lega ad alcune scelte che sembrano sensate ma che allo stesso tempo ti legano. “
Il commento di Judriva Davidhi, Presidente de “Le Ali di Icaro”:”Penso che spesso le parole abbiano un limite, le parole siano farcite di doppi sensi e cose non dette. Il corpo li supera, quando c’è lui non c’è altro da dire. Marica è riuscita ad esprimere proprio questo col suo cortometraggio è riuscita a comunicare qualcosa senza l’aiuto di un testo”.
La serata è poi continuata con la proiezione dei cortometraggi in gara.
In gara per la categoria “Nuove prospettive”: IL RIMBALZO DEL GATTO MORTO (16’) di Antonino Valvo. “Anche un gatto morto rimbalza quando cade da una grande altezza. ”L’espressione circola da diversi anni negli ambienti della finanza e viene utilizzata per indicare un breve rimbalzo positivo durante una caduta in picchiata dei mercati azionari. In Italia è finito da poco il primo lockdown. Giulia è rimasta sola nel buio del suo monolocale e cerca Samuele per messaggi vocali. Giulia ripensa a quei momenti d’affetto.RADIO ISLAND (13’) di Paolo Valenti – Jimmy si trova in isolamento volontario in una cantina. Il suo unico compagno è Big Steve, la voce di un conduttore radiofonico proveniente da un’enorme collezione di radio, tutte sintonizzate sempre sullo stesso canale: Radio Island. Ma il canale viene compromesso da Claire, una conduttrice che vuole intervistare uno degli ascoltatori della trasmissione, un ‘islander’.
RICCARDO (19’) di Lorenzo Franzoni e Luca Andreoli – Una coppia sui 30 anni trascorre alcuni giorni in un paesino sulla costa, è Aprile e la primavera tarda ad arrivare. La donna, oltre a dare attenzioni a un figlio lontano, ha un rapporto conflittuale con il marito. Nell’uomo cresce una costante preoccupazione per il progressivo distaccamento della moglie. Il crescere della tensione porta i due ad un inevitabile scontro che rivela una realtà diversa ed una prole non così scontata. BLOW JASMINE (20’) di Marco Cavazzin e Luca Moro – Jasmine e Zeno sono due ragazzi pallidi abbandonati in un mondo tutto l’oro. Jasmine vede Zeno come l’unica persona in grado di guidarla. Sopravvivono nella vita cercando rubacchiare qua e là e di recuperare i giusti soldi per qualche dose. Zeno riuscirà a recuperare una pistola per mettere a segno una rapina in un mini-market, ma qualcosa andrà storto e inizieranno a capire che esiste un mondo oltre al loro. le dinamiche d’amore crolleranno e finalmente Jasmine riuscirà a liberarsi dalla sua prigionia mentale.
Infine la proiezione dei primi tre cortometraggi in gara per la categoria Wag International: UKRAINIANS IN EXILE (5’) di Janek Ambros – Una donna in Ucraina ci racconta la sua storia e le speranze che ha che altri paesi si prendano cura di coloro che sono stati costretti a lasciare il suo paese. ELSA (19’) DI Juan-Marc Guillier – Elsa, una ragazzina di dodici anni, cammina in equilibrio su binari ferroviari abbandonati per distrarsi dai suoi problemi familiari. Ma un ragazzino buffo di nome Paul la infastidisce con le sue stupide domande. E ogni volta che cade fuori dai binari, deve ricominciare dall’inizio. FAT KATHY (15’) di Julia Pelka – La vita di milioni di persone dipende da otto piccole vongole che lavorano duramente per rilevare la contaminazione nell’approvvigionamento idrico della città. Le vongole sono i nuovi canarini nella miniera di carbone in questa sbirciatina più strana della finzione su come gli esseri umani creano problemi per il pianeta e poi usano gli organismi viventi per proteggersi… da se stessi.
In conclusione il team del WAG Film Festival ha dovuto fare una comunicazione di servizio; oggi infatti non potrà essere presente Hafez Ahirad, sceneggiatore di “Mixed”. La sua presenza era prevista per l’evento d’apertura dal titolo “Iran, un altro mondo è possibile?” – ma non ha ricevuto i permessi necessari dal governo iraniano. Questa è stata anche l’occasione per proporre un invito alla riflessione e alla sensibilizzazione sei temi del totalitarismo e ciò che ne deriva.