24, Novembre, 2024

Il problema della Valorizzazione delle Balze: la proposta dell’architetto Tinti

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Le balze sono un’inestimabile patrimonio storico e paesaggistico che caratterizza il territorio valdarnese, chi vi si imbatte non può non rimanere affascinato da queste strutture geologiche createsi a partire da 3 milioni di anni fa, come vi abbiamo raccontato in questo articolo. Nel tempo sono stati diversi i progetti presentati alle varie amministrazione comunali che come oggetto hanno la valorizzazione delle balze, un obiettivo ancora mai raggiunto concretamente. Di particolare interesse è il progetto dell’architetto Camilla Tinti, presentato alle amministrazioni comunali di Castelfranco Piandiscò e di Terranuova che tuttavia, anche in seguito a ridimensionamenti, non è mai stato realizzato.

“Il progetto – spiega l’architetto Tinti – ha avuto origine dalla concezione di “museo diffuso”, ossia un museo a cielo aperto che si sviluppi per singoli episodi, tenuti insieme da un percorso guida che ci accompagna per momenti alla scoperta del territorio. Un insieme di luoghi in un contesto naturalistico, connessi in uno specifico sistema pensato come strumento di approccio che permette di avvicinarsi e conoscere il paesaggio. Disseminare i volumi del percorso di visita serve a non turbare il silenzio che avvolge ogni piega del terreno.”

Un progetto che prevede un percorso preciso: “Al percorso si arriva dalla strada statale Botriolo, dalla quale ci si immette nella strada bianca che conduce all’area parcheggio, punto dal quale il viaggio inizia a piedi per un’immersione totale con il paesaggio delle Balze. Lungo il percorso si incontrano aree di sosta attrezzate, grazie alle quali è possibile fermarsi e leggere informazioni sul paesaggio circostante mentre lo si osserva. Sono state progettate due tipologie di aree, un punto informativo e un padiglione didattico, che si ripetono durante il tragitto in più punti di interesse.”

“L’episodio principale dell’itinerario museale – continua l’architetto – è rappresentato dal Centro Visitatori, posto agli inizi del percorso alla base di un lieve pendio che si affaccia su uno degli scorci più suggestivi sulle Balze. Una costruzione parzialmente ipogea del quale se ne percepisce solo la parete esterna che si piega sulla terra, oltre a due volumi sopraelevati che emergono da questa. Il Centro raccoglie in sé tutte le funzioni e servizi principali per il visitatore: il percorso, l’area ristoro, lo shop, l’area lettura, la sala congressi e una piccola parte destinata agli uffici per i lavoratori.”

“Durante il tragitto ci si sofferma in varie piattaforme rettangolari di legno. Lo sguardo è catturato dalla cornice quadrata postavi sopra, che aprendosi verso il paesaggio retrostante, va a ritagliarne una veduta su di esso, come a voler creare un dipinto. Qui possiamo sederci, mettere in pausa il tempo e osservare il panorama che ci circonda. Sulla sinistra troviamo un’altra seduta, mentre sulla destra un pannello in legno riporta informazioni e disegni per il visitatore.

L’itinerario di visita comprende anche i padiglioni didattici, piattaforme in legno anche queste immerse nel paesaggio, progettate per accogliere i visitatori. Pannelli in legno sono disposti lateralmente lasciando vuota la parte centrale per creare un continuo dialogo con il territorio circostante. Su di questi vi si trovano informazioni, mappe e disegni sulla storia geologica delle Balze. I padiglioni didattici sono pensati per accogliere anche i gruppi dei visitatori più piccoli che verranno ad esplorare questo suggestivo paesaggio.

“Perché si dica paesaggio bisogna che questa estensione naturale sia delimitata. Se la natura è unità indissolubile, il paesaggio è invece effetto di un inquadramento che offre si una nuova totalità, ma limitata e circoscritta, benché in relazione con l’infinità.”, conclude Camilla Tinti.

Purtroppo le Balze, in molti casi, non vengono valorizzate come dovrebbero; lo abbiamo visto nell’articolo precedente sulle grotte della seconda guerra mondiale. Progetti come questo, che puntano alla valorizzazione del territorio, dovrebbero essere presi in considerazione affinché tutti abbiano la possibilità di viverle in prima persona e in sicurezza.

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