Sabato scorso, a Firenze, è stato presentato il manifesto politico e programmatico del movimento civico “L’Altra Toscana”, la grande novità nel panorama politico regionale che si propone di creare un’alternativa alla classica dialettica centrosinistra-centrodestra.
Notevole la partecipazione, con la presenza del valdarnese Francesco Carbini tra i relatori e gli animatori di tutto il movimento. Saluti istituzionali di Alessandro Polcri, Presidente della Provincia di Arezzo, che ribadito l’importanza di proposte politiche che facilitino la partecipazione dal basso e il coinvolgimento dei cittadini.
Tra gli interventi dei relatori anche quello di Francesco Carbini, esponente delle Liste Civiche Sangiovannesi, animatore del movimento regionale. Carbini si è soffermato in particolare sull’importanza di superare i classici schemi politici: “Occorre superare il sistema feudale dei partiti – ha dichiarato – che sta contribuendo all’allontanamento dei cittadini dalla politica e all’aumento del fenomeno dell’astensionismo. La Toscana ha bisogno di una nuova visione amministrativa, capace di operare al di là e al di sopra delle logiche di partito e dei particolarismi”.
Le conclusioni invece sono state lasciate all’attuale Sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro che, sempre di più, sembra proporsi come riferimento di tutto il movimento
L’Altra Toscana.
Presentato quindi il Manifesto che traccia i valori e i riferimenti di quello che sembra configurarsi come un movimento in costante crescita e probabilmente pronto a giocarsi le sue carte alla prossima tornata elettorale regionale.
Tra i punti fermi del Manifesto si segnalano:
1. La necessità di parlare un linguaggio nuovo – una nuova grammatica politica, come l’hanno definita i sottoscrittori – capace di coinvolgere nuovamente i cittadini.
2. Il civismo come alternativa reale, competente e con una solida esperienza amministrativa nei territori
3. Il tempo del protagonismo: dalla Toscana che subisce alla Toscana che propone
Una regione intera si risveglia.
4. Un metodo prima ancora che un programma: L’Altra Toscana non nasce per replicare ciò che non funziona, ma per offrire un metodo nuovo: trasparente, condiviso, aperto. Le decisioni devono essere comprensibili e partecipate. La politica non è proprietà di pochi, ma spazio di corresponsabilità
Al di là dei riferimento di metodo e di valori il documento presentato entra anche nel merito delle questioni, indicando una serie di temi e di aspetti da affrontare in modo nuovo e più efficace. Si parte dalla Sanità (“più accessibilità, meno attese. Cura e prevenzione come diritti fondamentali”), dal Lavoro (“Lavoro dignitoso e impresa diffusa: promuovere il lavoro vero, sostenere chi innova e chi tiene viva l’economia locale”), per arrivare all’Innovazione (“Innovazione tecnologica sostenibile come mezzo per supportare iniziative giovanili, protezione dell’ambiente e accelerazione dell’apparato burocratico) e al Trasporto pubblico (“da migliorare e rendere concretamente fruibile in tutto il territorio regionale.”).
Ma non mancano i riferimenti anche alla Sicurezza sociale (“più presenza, servizi diffusi, comunità forti e coese”), alla rigenerazione del territorio (“investimenti pubblici in progetti partecipati, nei centri storici e nelle aree marginali”) e alla Scuola (“Scuola, cultura, giovani: formazione civica, spazi pubblici, educazione alla partecipazione democratica”).
Ciò che emerge, quindi, è un vero e proprio percorso che parte dai territori, dalla partecipazione e dalle esperienze amministrative locali. E che mira a tracciare una strada nuova per tutta la Regione nel nome del civismo, delle competenze e del superamento degli schemi politici classici.