Francesco Carbini, candidato nel collegio Arezzo, per “Casa Riformista. Eugenio Giani Presidente”
“Sebbene la realizzazione della terza corsia autostradale nel tratto Incisa-Valdarno sia fondamentale, non è sufficiente a risolvere i problemi strutturali di un’arteria vitale per la nostra provincia e per tutta l’Italia centrale. La mia proposta è chiara e ambiziosa: prolungare la terza corsia fino al casello di Chiusi-Chianciano. Un allargamento cruciale che interverrebbe su un vero e proprio snodo nevralgico per i flussi di traffico nazionali. Si tratta di un’opera strategica destinata a rendere più fluido e sicuro lo scorrimento dei veicoli in un tratto caratterizzato da notevoli volumi di traffico e, purtroppo, da un elevato tasso di incidentalità. Un’urgenza che si manifesta con particolare gravità nel segmento che attraversa i Comuni di San Giovanni Valdarno e Terranuova Bracciolini.
Ancora oggi l’ennesimo incidente testimonia l’ urgenza di quanto chiedo da più di dieci anni, nel pressoché totale silenzio o nella sufficienza con cui mi hanno ascoltato”.
“Realizzare questo prolungamento significa fare dell’A1 una vera arteria di scorrimento veloce, efficiente e sicura, capace di servire al meglio i principali centri abitati, turistici e produttivi. L’innesto verso le aree occupazionali verrebbe migliorato sensibilmente, portando anche ad una positiva incidenza sulle soglie di inquinamento grazie alla maggiore fluidità del traffico. Ma l’A1 ampliata sarebbe anche un formidabile motore economico per il recupero e lo sviluppo di nuove aree produttive, offrendo opportunità a quelle già toccate dalla delocalizzazione o attualmente sottosviluppate e renderebbe l’intera area più appetibile per investimenti logistici e industriali”.
“Occorre inoltre considerare l’opportunità di un nuovo casello “ Valdarno nord “ indispensabile per l’impatto che avrà nella vallata la realizzazione del più grande parco dello sport nel Comune di Cavriglia e a servizio delle aree industriali di S. Andrea e di Bomba. Infine, l’innesco di questo grande cantiere porta con sé un’opportunità unica per i territori coinvolti: le opere compensative. Risorse che potrebbero essere sfruttate per ottenere notevoli benefici in termini di innovazione e sostenibilità come lo sviluppo della ciclabilità, la mitigazione ambientale, l’implementazione di tecnologie sostenibili e la riqualificazione dell’intero sistema viario dei comuni coinvolti. Un grande piano per il futuro economico e ambientale di un’area strategica come la Provincia di Arezzo”.


