Secondo la prima cittadina di Montevarchi, sulla questione rifiuti i sindaci devono “trovare le soluzioni migliori per i territori. Basta con lo sfruttamento del Valdarno”
L'Assemblea dei sindaci dell'Ato Toscana Sud si confronti sul futuro della discarica di Podere Rota: a chiederlo è il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, che ha proposto ufficialmente all’Ato l’inserimento all’ordine del giorno dell’Assemblea dei Sindaci del confronto sulle prospettive degli impianti di smaltimento affrontando, in particolare, il futuro della discarica valdarnese di Podere Rota.
“Ho raccolto l’invito dell’Assessore Fratoni in uno degli incontri avuti in Regione – spiega Chiassai – e cioè che siano i primi cittadini a trovare le soluzioni migliori per i territori. Per questo ho richiesto che in Ato si discuta ufficialmente del futuro di Podere Rota con la chiusura prevista nel 2021. Non ho intenzione di tirarmi indietro di fronte a responsabilità e decisioni da prendere nel solo interesse del cittadino".
Secondo il sindaco di Montevarchi, le premesse giuste ci sono già: "Stavolta sono ottimista che si possa operare nella direzione del cambiamento e delle proposte alternative visti i nuovi equilibri politici all’interno dell’Ato e le prese di posizione anche del Pd valdarnese sulla volontà di rispettare la data di chiusura della discarica, con la speranza che non sia il solito annuncio pre-elettorale, ma un approccio diverso rivolto più alle comunità e meno al business. Mi auguro che la Regione non faccia finta di ascoltare i Sindaci, ma si arrivi concretamente a smettere di trattare il Valdarno come una grande pattumiera della Toscana".
Sul fronte dei rifiuti, Chiassai aggiunge: "Mi hanno preoccupato le ordinanze estive del Presidente della Toscana Rossi, in cui si continua ad affrontare lo smaltimento dei rifiuti in una perenne condizione di “emergenza”, sopratutto per l’assenza di autonomia impiantistica dell’Ato Centro, in particolare del versante metropolitano fiorentino. Un’area che qualcuno vorrebbe addirittura abbracciare territorialmente perpetuando lo sfruttamento sopportato dal Valdarno in questi lunghi anni".
"Ringrazio il Comitato Vittime di Podere Rota – chiude Chiassai – per l’impegno continuo nella causa e anche per la recente mobilitazione sul conferimento dei fanghi di depurazione delle acque reflue urbane sempre a Podere Rota, posticipato, come si legge nell’ordinanza del 3 agosto, ai primi di settembre per evitare il periodo più critico legato alle temperature che possono favorire lo sviluppo di odori molesti. Senza mezze parole si afferma che le criticità igenico-sanitarie e odorifere esistono, ma paiono passare, ancora una volta, in secondo piano lasciando sola la popolazione a combattere il disagio. Non possiamo più accettare passivamente queste condizioni. Dobbiamo riportare la gestione e il controllo dei servizi in mano ai territori, proponendo un modello gestionale di forte ridimensionamento degli ambiti e superando la dipendenza cronica dalle discariche".