06, Dicembre, 2024

Vendita dell’antistadio, formalizzata in Consiglio. Opposizione critiche, Chiassai replica: “Hanno la memoria corta”

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Approvata la variazione di bilancio che inserisce l’antistadio nella permuta in favore della ditta che ha realizzato i lavori del centro storico, com’era previsto dal bando. Dalle opposizioni aspre critiche, ma il sindaco rimanda tutto al mittente: “Lo hanno venduto loro, se oggi hanno soluzioni alternative le tirino fuori”

È stata approvata nella seduta consiliare del 27 ottobre scorso, la variazione di bilancio che pone l'antistadio di Montevarchi in alienazione come permuta dei lavori del centro storico. Andrà infatti come parziale pagamento dell'appalto, come era previsto nel bando di affidamento. Una questione che ha riacceso le discussioni in merito: con le opposizioni che hanno sollevato aspre contestazioni.

Tutte critiche che il sindaco Silvia Chiassai oggi rimanda al mittente. Perché la vendita dell'antistadio non è decisione odierna, ma risale al progetto Piuss: e infatti in passato era già stata oggetto di dibattito politico, ma anche fra i cittadini, e al centro di una raccolta firme per salvarlo. "I consiglieri dell’opposizione, Ricci e Grasso, fanno oggi la morale politica sulla cessione dell’antistadio: è sintomo di corta memoria", commenta il sindaco.

"Era il 30 dicembre 2008, quando il consiglio comunale approvò a maggioranza l’inserimento dell’antistadio nel piano delle alienazioni, dichiarandolo non più strumentale ai fini istituzionali dell’Ente. Il consigliere Ricci, che era in maggioranza, votò a favore dell’alienazione, e contro gli emendamenti dell’allora opposizione che cercava di salvare il salvabile. Il 29 aprile 2011 fu emesso il provvedimento con cui si approvava il progetto Piuss della “Bottega in piazza”, “Sferisterio” e “Nuovo impianto sportivo a Levanella” che prevedeva, come parziale corrispettivo a compenso dell’appalto, la cessione anche dell’antistadio. Non ricordiamo alcun intervento del consigliere Ricci per bloccare l’operazione".

"Grasso, quando divenne sindaco di Montevarchi, reiterò il bando dopo che la prima gara era andata deserta. E fece poi quanto in suo potere per far naufragare il referendum promosso dai cittadini per conservare al patrimonio comunale l’antistadio. Non ci ricordiamo neppure che Ricci fosse tra i promotori e raccoglitori delle firme". Poi Silvia Chiassai aggiunge: "L’antistadio vale ben oltre un milione di euro. In campagna elettorale abbiamo dichiarato che avremmo valutato la possibilità di riuscire a conservarne la proprietà. E ci abbiamo provato: è stato proposto, in tre diversi incontri, all’appaltatore di valutare l’allocazione della Slu caricata sull’antistadio ipotizzando due diverse soluzione. Ma l’appaltatore non si è dichiarato disponibile ad alcuna alternativa".

Impossibile invece, per le casse comunali, pagare il corrispettivo in denaro. "Dal primo giorno di mandato è subito emerso un debito fuori bilancio per la mancata cessione della ex colonia fluviale, incardinato in una causa che vede il Comune impegnato per un valore di 180mila euro, più 12 anni di locazione, nonché una causa che vale oltre 400mila euro, ai quali il Comune ha dovuto far fronte, a seguito di ricorsi su procedure espropriative condotte dalla Valdarno Sviluppo. Chi può dare spiegazioni più esaustive dell’ex sindaco Grasso e del consigliere Ricci? Se i consiglieri in questione hanno una proposta per mantenere l’antistadio al patrimonio comunale l’avanzino nelle sedi istituzionali, saremo ben felici di accoglierla e concretizzarla". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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