Il giovane regista originario del Comune di Bucine, presenta il suo “Gnicche Project”: una squadra composta da professionisti del settore cinematografico under trenta, con l’obiettivo di girare un cortometraggio di alto livello qualitativo, attraverso l’autoproduzione ed il crowdfunding.
All’interno del consueto speciale sui giovani artisti valdarnesi, abbiamo incontrato Andrea Catola, protagonista di un progetto cinematografico piuttosto interessante.
Andrea, ventottenne nato a Montevarchi e residente a Bucine fino a quasi due anni fa, ha deciso di trasferirsi a Roma per inseguire la passione per il Cinema e per la Regia, che lo aveva portato a frequentare proprio un corso di Regia Cinematografica a Firenze oltre ad un workshop di Direzione della Fotografia a Roma. Attualmente lavora come Assistente Operatore in una Società che si chiama Digital Video, appaltatrice di servizi per la Rai, dopo aver avuto anche piccole esperienze nel cinema:
“Una volta trasferitomi, sono partito dalle basi della cosiddetta gavetta portando in giro personalmente il mio curriculum, cercando di lavorare nel settore per il quale ho investito forze e tempo” racconta.
“In realtà lavoro per la Televisione adesso, ma la passione per il Cinema non si è assolutamente assopita, tanto che contemporaneamente alla mia occupazione ho iniziato a concepire ed organizzare il mio primo vero cortometraggio, nato dall’incontro con una storia radicata nel locale dal quale provengo, con la quale sono entrato in contatto in modo del tutto casuale”.
Insieme ad altri coetanei valdarnesi e non, Andrea ha avviato una realtà chiamata “Gnicche Project”, con l’obiettivo di girare un cortometraggio ispirato alla vita del brigante Federigo Bobini, detto appunto “Gnicche”. Attivo nella seconda metà dell’800 nelle campagne Aretine, la vita di Gnicche è caratterizzata da numerosi aneddoti divenuti leggendari, tramandati di generazione in generazione, tanto da entrare in contatto proprio con Andrea attraverso il nonno.
“Mi trovavo nel bucinese, vendemmiando con mio nonno nella nostra vigna. Mio nonno canta di ottava rima, e proprio nell’esercizio di questa autentica arte tanto radicata in Valdarno, in seguito alla richiesta di raccontarmi qualche storia leggendaria sui banditi locali (un tema che mi affascina da tempo), ha risposto cantandomi un’ottavina proprio riguardante Federigo Bobini. La storia mi ha subito incuriosito, tanto da farmi intraprendere una ricerca sulla vita di questo personaggio, che tra l’altro è anche riassunta in una pagina a lui dedicata su Wikipedia. L’idea che si è sviluppata in seguito, è stata quella di girare un cortometraggio che racconti un episodio della vita di Gnicche, ovviamente registicamente riletto in modo personale. Per far questo mi sono circondato da un team di professionisti ed emergenti del settore cinematografico, tutti sotto i 30 anni, con i quali compiere un progetto che vorrei apparisse nel modo più professionale possibile anche da un punto di vista di produzione: lavorando per la televisione, ho l’occasione di noleggiare macchine professionali capaci di rendere in immagine quello che effettivamente ho in mente”.
La fama di Gnicche è stata, tra l’altro, raccontata nel 1980 da Francesco Guccini nel fumetto “Vita e morte del brigante Bobini detto "Gnicche".
“Pur trattandosi di una storia del 1800, considerando la giovane età in cui il Bobini è morto, ho cercato di raccontare il lato sentimentale che si cela dietro un episodio caratteristico della sua vita, permettendomi in questo modo di reinterpretarlo in chiave personale basandomi sulla mia esperienza di vita. Una storia che ho sentito subito mia. Credo che il Cinema sia necessariamente un racconto attraverso le immagini, per questo ho deciso di limitare i dialoghi il più possibile all’interno del cortometraggio, favorendo molto di più le atmosfere evocate dai paesaggi di contorno, che sono quelli tipici del nostro Valdarno. Così come sarà presente la vigna di mio nonno, ho deciso di svolgere la storia in luoghi come le Balze nel Comune di Terranuova Bracciolini: trasferendomi in città mi sono reso conto che certi sfondi, che localmente frequentiamo a volte dandoli per scontato, appaiono unici e per certi versi magici agli occhi di chi non li ha mai visti, vivendo magari realtà più urbane. L’idea è quindi anche quella di valorizzare i luoghi in cui sono cresciuto, utilizzando in fase di ripresa le luci naturali adatte a valorizzarli in pellicola, così come appaiono”.
Il progetto dietro alla produzione di questo cortometraggio, si pone nell’ottica di partire dal basso inseguendo -attraverso i valori di giovani addetti ai lavori e l’utilizzo di strumenti professionali- un risultato il più vicino possibile alla qualità di fruizione cinematografica. Per far questo, Andrea si è accompagnato di una squadra comprendente oltre ai tecnici e agli attori, un Responsabile della Comunicazione ed un Produttore Esecutivo: l’obiettivo è quello di autoprodurre un lavoro che possa poi essere presentato all’interno di concorsi nazionali e non, e per abbattere le spese è necessario organizzare eventi di raccolta fondi ed un Crowdfunding (che dovrebbe partire nei prossimi giorni, considerando che le riprese avverranno in Valdarno nel mese di Agosto).
Dell’aspetto organizzativo ne parla Alberto Bartucci, bucinese trapiantato a Firenze, Produttore Esecutivo del progetto.
“Se Andrea si occuperà di finanziare il noleggio della strumentazione, sarà fondamentale raccogliere i fondi necessari a sostenere tutte le altre spese circoscritte al progetto. Trattandosi di un’idea che nasce con la volontà di dimostrare che anche partendo dal basso si possono produrre lavori di alta qualità, per noi è fondamentale garantire una retribuzione minima ad ogni persona che parteciperà alla realizzazione del cortometraggio. Crediamo fermamente che per ottenere professionalità, sia anche necessario restituirla: tutte le persone che parteciperanno al Gnicche Project sono mosse da una passione che merita di essere stimolata ed agevolata da una retribuzione per le loro capacità, la loro arte. Per questo sarà fondamentale organizzare occasioni di presentazione ed autofinanziamento, in particolare il Crowdfunding che sarà ospitato dalla piattaforma “Produzioni dal Basso”.
Personalmente vedo limitante l’atteggiamento per il quale si tende a sottopagare le produzioni culturali, a maggior ragione quando si tratta di investire su opere prime. La nostra volontà è anche quella di combattere la pessima pratica per la quale, se non hai esperienze particolari, la retribuzione per il tuo tempo ed il tuo lavoro è spesso obbligatoriamente pari a zero. Se è quasi impossibile trovare dei finanziatori senza aver raggiunto un numero di esperienze precedenti, vogliamo dimostrare che è comunque possibile attraverso altri metodi, trovare i fondi per retribuire il lavoro di ragazzi che sono comunque professionisti, guardando a questo progetto come ad un’opportunità sotto tutti i punti di vista”.
I riferimenti all’avvio del Crowdfunding e degli eventi collaterali che precederanno le riprese del cortometraggio, saranno comunicati nella pagina Facebook ufficiale del progetto: www.facebook.com/pg/gniccheproject