Le accuse del sindaco uscente non sono cadute nel vuoto. Poche ore e arriva la risposta del segretario regionale del Pd, il primo degli accusati di Grasso: “L’ho chiamato invano, lo ringrazio per il lavoro svolto ma le primarie hanno avuto uno svolgimento e un esito: mi auguro che Grasso lo riconosca e assicuri il suo appoggio a Ricci”
Poche ore e arriva la risposta di Dario Parrini, segretario regionale del Partito democratico, al duro attacco di Francesco Maria Grasso. Parrini difende l'esito delle primarie, si dice stupefatto dalle parole del sindaco uscente e lo invita a superare l'amarezza e, per così dire, rientrare nei ranghi.
"Sono sorpreso e amareggiato dalle parole usate nei miei confronti dal sindaco Francesco Grasso, che, qualche ora prima dell’uscita del suo comunicato, ho provato a contattare, senza ricevere risposta né essere richiamato", esordisce Parrini. Che poi ringrazia anche il sindaco uscente: "Desidero ringraziare Francesco per l’impegno e la competenza con cui ha svolto in questi anni il suo mandato di sindaco. Il Pd gliene è sinceramente e profondamente grato".
Poi, però, rispedisce al mittente ogni accusa sullo svolgimento delle primarie. "Il percorso che a Montevarchi ha condotto alle primarie e che è stato seguito, tappa dopo tappa senza contestazioni e in piena sintonia con il partito regionale, dal segretario provinciale Dindalini, è del tutto lineare, uguale a quello seguito in altri comuni nelle medesime condizioni politiche. Come a Montevarchi, anche a Cascina e Orbetello c'erano sindaci al primo mandato intenzionati a ricandidarsi, ma lacerazioni interne al Pd e al centrosinistra così forti da sconsigliare una ricandidatura senza primarie. In tutti questi casi la disponibilità del sindaco uscente a fare le primarie è apparsa, anche se non l’unico, lo strumento più utile a favorire un ricompattamento del Pd e della coalizione".
E se a Montevarchi le primarie si sono svolte, aggiunge Parrini, "a Francesco Grasso va dato il merito di non essersi sottratto a questa necessità". Grasso non ha vinto, ma il segretario regionale ribadisce che "Non c'è stata alcuna incoerenza, nessun comportamento anomalo, niente che autorizzi a disconoscere il valore delle primarie o a parlare di una inesistente mancanza di rispetto per i nostri iscritti. Le primarie sono una ricchezza enorme. Come succede in ogni competizione democratica, si possono vincere o perdere. Saperle vincere è tanto importante quanto saperle perdere".
Una questione di atteggiamento politico, dunque, anche saper affrontare la sconfitta. "Chi vince deve essere bravo a coinvolgere chi non ha vinto; e chi non ha vinto deve essere bravo a dare una mano al vincitore. In ogni caso se ne rispetta l’esito, specie se, come in questo caso, sul risultato non pesa nessuna ombra. Possono sembrare regole di condotta banali, ma non lo sono affatto. Racchiudono saggezza, equilibrio, senso di responsabilità, spirito di servizio. Doti senza le quali non esiste buona politica".
Accettare la sconfitta, mettersi a disposizione del vincitore: l'invito di Parrini a Grasso è questo, nonostante le pesanti accuse mosse oggi dal sindaco uscente. Perché per il segretario regionale del Pd l'unico candidato legittimo è Paolo Ricci: "Non è un iscritto del Pd, ma ha vinto le primarie del centrosinistra ed è quindi a pieno titolo il nostro candidato, come lo furono nel 2011 Pisapia a Milano e Zedda a Cagliari e nel 2012 Doria a Genova: non erano iscritti al Pd, sconfissero alle primarie personalità iscritte al Pd, eppure li riconoscemmo subito come candidati e ottennero un successo importante, lo stesso che sono sicuro potrà ottenere Ricci. Tutto il Pd dovrà sostenerlo lealmente. Sono convinto che anche Francesco Grasso, della cui passione politica avremo bisogno ancora a lungo e di cui ho avuto modo in più occasioni di apprezzare la correttezza e l’intelligenza, saprà superare questo momento di amarezza e saprà assicurare a Ricci il suo appoggio, come già ha fatto, pochissimo tempo dopo la comunicazione dei risultati, Giovanni Rossi".