La doppia impresa dell’Azzurra: vive a Terranuova (o meglio, alla Penna), si allena a Montevarchi, tifa Sangiovannese. Eppure ha messo d’accordo tutti i valdarnesi
Il Valdarno dei comuni che si fondono e dei campanili che resistono ha forse trovato la sua prima beniamina in grado di mettere d’accordo tutti: sarebbe l’ennesimo record per Lara Mori, terranuovese della Penna, sportivamente nata e cresciuta a Montevarchi, un cuore azzurro da tifosa della Sangiovannese. Ma soprattutto ginnasta della Nazionale che una settimana fa ha conquistato il quinto posto nel torneo a squadre del Mondiale di Nanning, in Cina, tenendo l’intera vallata incollata al televisore.
Nei giorni del Mondiale era tutto un rivendicarla, finito il torneo è stata sommersa da una marea di complimenti. Da tutte le parti: dalle istituzioni, dai cittadini, dalle centinaia di messaggi sui social network. Congratulazioni alla cittadina terranuovese ("Eh no! Della Penna!", subito precisava qualcuno), all'atleta montevarchina, alla tifosa sangiovannese.
Più che altro, alla forza di una 16enne che ha fatto vedere in mondovisione i suoi occhi gelidi e determinati, primo sintomo di quel carattere che le ha permesso di salire senza paura sugli attrezzi condivisi per la prima volta con le più grandi ginnaste del mondo. La stessa che poi, scesa dalla pedana, quasi arrossiva nel tornare una ragazza della sua età, sorrideva imbarazzata alla telecamera scappando a nascondersi quando il maxischermo la metteva in primo piano in un’arena da 9.247 posti.
Lo sport è bello anche perché spesso sa anticipare i tempi. Lara Mori stava realizzando il suo sogno e non aveva certo tempo da perdere per certe questioni di campanile. Ma la Cina e casa nostra, per un giorno, sono stati più vicine che mai, lei si è guadagnata qualche migliaio di tifosi e inconsapevolmente ha messo d'accordo tutti i valdarnesi. Due imprese in una.