23, Novembre, 2024

Il “caso” Fabiano fa discutere, in tanti a sostegno dell’ex assessore. Rossi: “Colpisce l’assoluto silenzio del Pd”

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Il candidato sindaco Paolo Ricci gli esprime “profonda stima”. I Democratici e Progressisti attaccano il sindaco uscente Francesco Maria Grasso. E l’altro sconfitto delle primarie, Giovanni Rossi, critica “la totale assenza del Partito democratico”

Sono passate poche ore dall'annuncio che il sindaco aveva revocato le deleghe all'assessore Fabiano: ore in cui la notizia ha fatto discutere, e continua ancora a farlo. Francesco Maria Grasso ha ribadito con una breve nota quanto aveva dichiarato anche ieri sera, contattato da Valdarnopost: "Ieri sera ho revocato le deleghe assegnate all’ Assessore Pierluigi Fabiano, perché è venuto meno il rapporto di fiducia nei suoi confronti. Ringrazio Pierluigi per l’attività svolta nel suo ruolo in questi cinque anni di lavoro insieme". 

Quel rapporto di fiducia, come già era successo con Giovanni Rossi a gennaio, si è incrinato intorno ad un percorso politico che oggi si sta facendo sempre più complicato. Il sindaco uscente, che è stato sconfitto da Paolo Ricci alle primarie, ancora non si sbilancia, ma nei giorni scorsi aveva già annunciato di pensare a presentarsi con una propria lista, e per martedì (o al massimo mercoledì) paleserà la sua decisione in una conferenza stampa. 

Ricci, per conto suo, alla notizia della 'cacciata' di Fabiano ha reagito con un breve post su facebook: "Voglio esprimere in questo momento profonda e sincera stima all'amico Fabiano. Ti siamo vicini. Un abbraccio forte", condividendo l'hashtag #iostoconfabiano che già viene utilizzato da molti sostenitori dell'ormai ex assessore, come già era avvenuto tre mesi fa con Giovanni Rossi. 

Durissima è la posizione espressa dai Democratici e Progressisti, che attaccano Grasso: "Usare le istituzioni per consumare vendette personali e politica è cosa inaudita, uno sfregio alle istituzioni stesse e alla loro dignità. Dopo l’allucinante vicenda della sospensione/non sospensione con bugie al seguito ai danni dell’assessore Rossi per aver firmato una lettera favorevole alle primarie, Grasso “dimette” l’assessore Fabiano, reo di peccati presunti e sui quali Grasso da giorni imbastisce una sceneggiata degna del teatro dei pupi assecondato dal centrodestra e con la cassa di risonanza di qualche media locale".

"Dopo aver demolito le istituzioni – rincara la nota dei Democratici e Progressisti – ora prova a demolire il suo partito e il centrosinistra. Blatera di tradimenti ed è il primo che non rispetta i patti che ha contribuito a scrivere e ha sottoscritto. Parla di accordi sottobanco ma non spiega come mai accetta che la destra possa dibattere e gettare discredito sulle primarie del centrosinistra. Grasso non si rassegna al verdetto scritto dagli elettori, il suo attaccamento alla poltrona è più forte di ogni altra cosa. I tempi però sono maturi perché ritrovi l’equilibrio oppure tragga conclusioni definitive. Una cosa è certa: con il suo atteggiamento si è ormai preclusa la via di ogni dialogo possibile".

Se la prende invece con il Partito Democratico l'altro ex assessore, nonché ex candidato alle primarie, Giovanni Rossi. Il Pd è, secondo lui, colpevole di un assordante silenzio: "Colpisce nelle vicende politiche di questi mesi a Montevarchi la totale assenza del Pd. A gennaio, dopo mesi che non venivano più convocati gli organi di partito, un gruppo di noi chiese le Primarie come antidoto all'inerzia totale. La risposta fu il mio dimissionamento, senza nemmeno mai un incontro o una telefonata da parte del segretario politico. Da allora, senza nemmeno una telefonata, sono stato "eliminato" dagli organi direttivi del partito e non più invitato alle assemblee. L'assoluta mancanza del partito si è vista anche durante le primarie, dove il segretario Agnolucci è stato completamente assente. Ieri Grasso ha fatto fuori un altro assessore, colpevole di non averlo sostenuto alle primarie. Gli organi del partito tacciono. Il sindaco annuncia una lista civica contro il Pd. Ma il Pd ufficiale tace. Il sindaco chiede l'epurazione dei traditori dalle liste. Il Pd tace". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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