27, Aprile, 2024

Farmacie, Bencini al sindaco: “Eviti anche il solo sospetto di una nomina funzionale alla campagna elettorale”

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Assente all’ultima seduta consiliare, il capogruppo del Pd entra (senza mezzi termini) nel merito della questione AF Montevarchi Spa. “Nel nominare il nuovo amministratore unico, il sindaco dovrebbe seguire le indicazioni del Consiglio e del gruppo Pd, per evitare veleni e sospetti”. Poi ribadisce il no alla privatizzazione: “Pronto anche a dimettermi”

Una valanga di polemiche dalle opposizioni, e ora anche una posizione durissima del capogruppo del Partito democratico, il partito di cui fa parte e per il quale ha dato disponibilità a ricandidarsi. Il sindaco Francesco Maria Grasso, con la questione della nomina del nuovo Amministratore unico dell'AF Montevarchi Spa, ha attirato malumori e portato alla luce mal di pancia politici che sembrano difficilmente digeribili, in questa fase così delicata. 

Alessandro Bencini non era presente alla seduta consiliare di giovedì sera, quella in cui è stato bocciato il documento di Magini (maggioranza) e Camiciottoli (opposizione) che chiedeva un "rinnovamento nella nomina del nuovo amministratore, che segnasse discontinuità con le precedenti gestioni della società AF Montevarchi Spa". Non ha potuto intervenire, dunque, in quella sede: ma lo fa oggi, e senza mezze parole. 

"Nessuno mette in discussione la titolarità della nomina del nuovo amministratore unico che la legge attribuisce al Sindaco", è la premessa. "Tuttavia – ricorda Bencini – il Sindaco ha condiviso la deliberazione del Consiglio Comunale del 16 luglio 2015 in cui si impegnava, prima dell’Assemblea dei Soci per il rinnovo delle cariche, a presentare in Consiglio una dettagliata relazione sulla governance dell’azienda, e mi attendo perciò che vi si attenga coerentemente".

Ma soprattutto c'è il nodo politico, quello della scelta dell'amministratore. Su cui Bencini è chiaro: la nomina non deve dare adito a dubbi o sospetti. "Avendo scelto una procedura pubblica basata sui curriculum dei candidati, la scelta deve necessariamente prescindere da considerazioni politiche o di relazioni personali. Deve essere evitato anche solo il sospetto che la nomina del nuovo amministratore della Farmacia sia funzionale all’imminente campagna elettorale e alla ricerca di sostegno da parte del Sindaco uscente, che legittimamente ha annunciato la propria disponibilità alla ricandidatura, che è ora al vaglio del mio e suo partito".

Parole pesanti, da parte del capogruppo Pd in Consiglio. Che prosegue: "Il rispetto della procedura condivisa col consiglio comunale e delle indicazioni ricevute dal gruppo del Pd porterebbe certamente a evitare veleni e sospetti che in questa fase rischiano di danneggiare l’immagine dell’amministrazione e in primo luogo del Sindaco, e di non rendere giustizia alle qualità personali e al prestigio professionale della figura prescelta. È essenziale che la nomina del nuovo amministratore unico sia comunque preceduta dalla definizione di linee di indirizzo e di obiettivi operativi e di bilancio da parte del Comune di Montevarchi, che detiene il 99% dell’azienda farmaceutica".

"L’amministratore – puntualizza Bencini –  dovrà infatti essere scelto sulla base di quegli obiettivi e dovrà scrupolosamente attenervisi. Poiché su questo punto vanno emergendo ambiguità e incertezze, ritengo fondamentale ribadire con chiarezza la necessità di mantenere la natura pubblica dell'AF Montevarchi, contro ogni ipotesi di privatizzazione, anche parziale. La Farmacia può e deve continuare a svolgere un ruolo sociale e, anche in considerazione del ritorno all’utile nell’attuale esercizio, può e deve rappresentare una fonte rilevante di introiti per il Comune, da utilizzare in favore dei cittadini".

No alla privatizzazione, dunque; sì, invece, ad una maggiore partecipazione del comune di Terranuova, che oggi detiene l'1% della società. "Nella fase attuale del mercato, del resto, l’ipotesi di privatizzazione appare in palese contrasto con l’interesse dell’amministrazione comunale. È invece auspicabile un rafforzamento della collaborazione col Comune di Terranuova, che ha la possibilità di spostare la farmacia della Penna a Paperina, commercialmente assai più interessante. Ritengo anche utile verificare la possibilità di sinergie con altre aziende farmaceutiche pubbliche, purché Montevarchi mantenga il controllo dell’azienda e quindi rispettando il vincolo che il nostro Comune detenga almeno il 51% delle azioni".

Una serie di impegni che, per Bencini, sono imprescindibili. Tanto che arriva ad affermare che, se non saranno rispettati, è pronto anche alle dimissioni: "In ogni caso torno a ribadire che tutto questo non può significare in alcun modo, in questa fase, un’apertura alla partecipazione di privati che risulterebbe incompatibile con le funzioni della Farmacia e con le sue attuali esigenze. Personalmente non intendo essere in alcun modo corresponsabile di scelte che vadano in questa direzione, e se venisse a mancare un preciso e forte indirizzo politico contro ogni privatizzazione non esiterei a trarne tutte le conseguenze del caso, rassegnando le mie dimissioni da capogruppo del Pd". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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