04, Maggio, 2024

Dopo i recenti disservizi, intervengono Lombardi e Caramello: “Uscire da Publiacqua”. E anche il sindacato Usb va all’attacco

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Non si placano le polemiche per la gestione del servizio idrico. I consiglieri di Figline e Incisa, Lombardi e Caramello chiedono all’amministrazione di “uscire dalla gestione di Publiacqua”. E anche il sindacato Usb attacca la società: “Problemi organizzativi e gestionali. La situazione è destinata a peggiorare”.

Non si placano le polemiche per i disservizi di Publiacqua. Dopo i problemi riscontrati in Valdarno, le critiche della vicesindaco Caterina Cardi e i chiarimenti della società mista, i consiglieri di opposizione ed il sindacato Usb tornano all’attacco.
 
A Figline e Incisa, sono i consiglieri Simone Lombardi e Piero Caramello a prendere la parola: “Apprendiamo la dura presa di posizione della vicesindaco Cardi nei confronti di Pubbliacqua e constatiamo che quanto, da sempre dichiarato purtroppo corrisponde alla cruda realtà: il servizio idrico come attualmente gestito non solo è fallimentare sotto il profilo della coerenza con un esito referendario ma comincia a dimostrare tutte le sue crepe anche da un punto di vista organizzativo”.
 
“Occorre – sottolineano i consiglieri di Idea Comune e Percorso Comune – al netto delle eventuali riunioni dei sindaci del Valdarno, prendere atto che sarebbe opportuna una forte presa di posizione nei confronti degli attuali sistemi di gestione dell'acqua pubblica e liberarsi dai giochi di interesse sia economico che politico che essi rappresentano: dare una visione che parte dal esito referendario attraverso un processo di trasformazione della gestione del bene pubblico più prezioso è il vero atto di coraggio che un'amministrazione può enunciare in questi tempi”.
 
Lombardi e Caramello rilanciano: “Vorremmo che il Comune di Figline e Incisa, partendo dalla sua fusione, diventasse capofila per un exit strategy che avrebbe del clamoroso ma che sarebbe supportata dal quel 90% di elettori che nel 2011 scelsero di dichiarare che l'acqua è un bene non commerciabile. Siamo disponibili a tutto il sostegno che tale scelta comporterebbe e siamo sicuri che avrebbe anche il sostegno del Comitato Acqua Bene Comune e di tutti coloro che da anni lottano per vedere affermato questo principio. Forse è il momento di fare delle scelte e di farle coraggiosamente, senza troppi calcoli di partito ma con la consapevolezza di rispondere ad una domanda che da troppo tempo è rimasta senza risposta. Prendiamo atto e facciamo un passo dentro quel futuro che tutti noi auspichiamo”.
 
Anche l'Unione Sindacale di Base va all’attacco sui problemi gestionali e organizzativi, a cominciare dal un “appaltone e subappalti che andrebbero verificati”, ma puntando il dito anche sulla “diminuzione di tecnici impegnati con la nuova reperibilità partita a maggio scorso”.
 
Il sindacato di base critica anche il sistema wfm (qui la spiegazione tecnica del sistema) che, spiega il delegato Luciano D'Antonio, “con ogni probabilità non utilizza correttamente il personale operativo sul territorio tra orario ordinario e interventi in reperibilità, mandando operativi ad intervenire su impianti e reti di comuni diversi da quelli di propria competenza e conoscenza professionale. Inoltre il personale risulta essere sempre più demotivato e mortificato, anche i termini di premio di produzione”.
 
L’Usb Publiacqua chiede, in conclusione, “soluzioni alle criticità emerse in queste settimane che, prevediamo, andranno sempre più a crescere. Massimizzazione dei profitti e qualità del servizio da erogare ai cittadini: un binomio difficile da coniugare”. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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