23, Aprile, 2024

Defibrillatori, oltre 250 in Valdarno. Mandò: “Siamo una delle province più coperte, nel 2018 salvate 10 persone”

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Il Direttore del Dipartimento di Emergenza urgenza della Asl Toscana Sud Est ricorda i numeri importanti della diffusione dei defibrillatori in provincia di Arezzo e in Valdarno, e ringrazia tutte le persone che hanno seguito corsi di formazione e sono così formati all’utilizzo di questi apparecchi. Una battaglia per la salute e la vita che ha già portato i suoi frutti

Duecentocinquanta defibrillatori in Valdarno, più di ottocento in provincia di Arezzo. Numeri imponenti, ma ce n’è uno ancora più prezioso: 10. Sono dieci le persone che, dall’inizio del 2018, sono state salvate proprio grazie ad un defibrillatore. Ne va fiero Massimo Mandò, valdarnese, Direttore del Dipartimento di Emergenza urgenza di area vasta, in Asl Sud Est: quella per la diffusione di questi apparecchi è una sua battaglia già da alcuni anni. 

“Nella nostra provincia dall’inizio dell’anno abbiamo salvato dieci persone, ma non salvate solo perché sono vive: sono tornate a casa con le proprie gambe – racconta Mandò – e queste sono persone salvate per davvero. Un conto è far ripartire un cuore, un altro conto è riportare le persone a casa, alle loro famiglie, alle loro attività“. 

L’arresto cardiaco colpisce ogni anno in provincia di Arezzo circa 350 persone. Da quando è partito il progetto cuore nel 2011, la percentuale delle persone salvate (dati Asl) si è alzata dal 5% al 38%. Il fattore tempo è la maggiore discriminante. Ogni minuto che trascorre dall’evento infatti, le possibilità di recupero diminuiscono del 10%. Ma già dopo 4 o 5 minuti, anche se la vita si riesce a salvare, il rischio di riportare lesioni cerebrali gravissime è elevato. 

“Di tutti i risultati che stiamo raggiungendo, dobbiamo ringraziare le comunità, le persone che hannno seguito i corsi di formazione per l’utilizzo dei defibrillatori, chi sostiene da sempre questo progetto. Siamo una delle prime province cardioprotette, ma siamo anche una delle province con i migliori risultati”, conclude Massimo Mandò. 

 

 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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