23, Aprile, 2024

Consiglio comunale, al centro la parte politica relativa alla Asp

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Respinto l’atto d’indirizzo presentato dal Pd e da Avanti Montevarchi con il quale si chiedeva il commissariamento della Asp

Seconda seduta del consiglio comunale di Montevarchi dedicata in prevalenza alla questione della Asp e della situazione legata al Covid19. Al centro della discussione l'atto d'indirizzo che la capogruppo e la consigliera del gruppo Pd, Elisa Bertini e Francesca Neri e il capogruppo e il consigliere di Avanti Montevarchi, Paolo Ricci e Fabio Camiciottoli, hanno presentato e con il quale si impegnava il sindaco a "promuovere con atti formali quanto previsto dall’art 14 co 5 della LR 43/2004 e ed a provvedere alla nomina, di concerto con la ASL, di un Commissario Straordinario pro-tempore con competenze Sanitarie specifiche in grado gestire la struttura ASP e di predisporre  i progetti e gli atti necessari per dare futura certezza ai servizi visto  il contratto di servizio in scadenza ma anche per con le specifiche competenze anche una eventuale nuova fase di diffusione di Covid-19". L'atto di indirizzo alla fine è stato respinto dalla maggioranza.

Il primo a intervenire è stato Carlo Norci del Movimento 5 Stelle: "Ciò che è successo nella ASP è una tragedia per il nostro territorio e purtroppo, nonostante i comunicati del Sindaco Chiassai, evidenti appaiono le criticità nella gestione del problema. Purtroppo quello che sta emergendo è che, nonostante i provvedimenti del Governo e le circolari regionali che imponevano l’adozione di misure adeguate all’interno della struttura e l’utilizzazione di adeguati DPI, così come l’indicazione di chiusura degli accessi alla struttura e la sanificazione degli ambienti (e tutto questo dai primi di Marzo), grosse sono state le deficienze che provo ad elencare: nonostante quanto da Lei asserito la verità è che la chiusura degli accessi alla struttura (prima banale regola di prevenzione) non era stata attuata in maniera corretta neanche alla data della determina ASP del 9/4 dove si evidenzia la necessità e l’urgenza della sistemazione delle porte e cancelli della struttura rilevata dal responsabile della ASL (invito chiunque ad andare a vedere sul sito dell’ASP perché trattasi di atto pubblico)".

"Neanche la sanificazione è stata fatta correttamente se non dopo il 18 Aprile. Questo si evince dalla determina ASP di pari data che attesta che, finalmente, su richiesta della ASL, è stata chiamata una ditta specializzata ad operare la sanificazione. Peraltro dalla determina risulta anche che un tentativo di sanificazione era stato effettuato da azienda diversa (non specializzata nella tipologia di intervento)  dall’affidataria in palese violazione del contratto.
E’ inoltre evidente che non sono state organizzate le corrette procedure di gestione dei nuclei e di utilizzazione dei DPI. Tante cose non devono aver funzionato: cosa ha fatto il Comune e la Dirigenza dell’ASP in ordine alla procedura da attuare per garantire la sicurezza degli ospiti e degli operatori?"

Elisa Bertini del Pd ha evidenziato l'atto d'indirizzo, Lorenzo Allegrucci di Prima Montevarchi ha affermato: "Si è parlato poco della Cooperativa che gestisce la struttura. Non voglio incolpare nessuno ma la vicenda è complicata. Rimaniamo in attesa delle decisioni della Magistratura". Paolo Ricci di Avanti Montevarchi: "Siamo molto preoccupati. Non diamo responsabilità a nessuno. Quelle giuridiche le darà la Magistratura. C'è però esigenza di chiarezza. La vicenda è tristissima. Le dichiarazioni del sindaco sono state disparate: è sempre colpa degli altri. Ci sono state inadempienze, mancanza di celerità nel gestire la Rsa".

Francesco Maria Grasso, Montevarchi democratica: "La Casa di Riposo è distrutta. E' una tragedia. Occorrerebbe una unanimità nelle scelte, nelle strategie e nella programmazione per difendere la struttura e attivare un percorso politico per la città. Invece abbiamo visto il contrario. Abbiamo visto accusare e basta. Queste sono battaglie che potrebbero portare alla cancellazione  di un'istituzione centenaria. Visto che è una donna sola al comando la responsabilità di quanto accaduto non può che essere addebitata a Silvia Chiassai Martini".

Fabio Camiciottoli, Avanti Montevarchi: "E' una ferita importante per il territorio. Il sindaco ha esautorato il Cda della Asp. Chiediamo alla Magistratura di fare chiarezza. La conflittualità costante del sindaco ha dilazionato i tempi di intervento".

A tutti gli interventi ha risposto il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini: "Siamo stati la prima Asp a chiudere all'esterno, compreso il centro diurno. E' stato dato mandato alla coordinatrice della Cooperativa di non fare entrare nuovi ospiti, di controllare la febbra all'ingresso della struttura, di fornire agli operatori dispositivi di protezione. La Cooperativa Koinè, vincitrice del bando europeo, è, secondo il capitolato d'appalto, 'responsabile esclusiva del proprio personale, dovrà servire al personale i dispositivi  per la propria attività',". A carico della Cooperativa c'è anche la pulizia delle persone e degli ambienti, comprese le sanificazioni. La direttrice e il presidente hanno dato tutte le direttive che la Cooperativa era tenuta a rispettare. La risoluzione di Bertini è inaccettabile. Io non ho da recriminare".

"Io mi prendo tutta la responsabilità politica, delle scelte concordate con la direzione e la presidenza della Asp ma non di quanto fatto all'interno della struttura perchè è della Cooperativa. Sarà adesso la Magistraura a fare il suo corso".

L'atto d'indirizzo è stato respinto con 5 voti favorevoli dell'opposizione. Quello che più volte è stato sottolineato dal sindaco e dai consiglieri della maggioiranza è che per commissariare la Asp necessitano gravi responsabilità da parte della dirigenza della struttura che però non esistono.

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