26, Aprile, 2024

L’associazione Antropozoa e il Meyer salutano Polpetta: l’amato cane della Pet therapy

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È morto pochi giorni fa Polpetta, l’amatissimo cane che, grazie all’Associazione Antropozoa, scondinzolava nei reparti dell’ospedale pediatrico Meyer, nelle scuole, nelle carceri e nelle residenze assistite per assistere i bisognosi attraverso la Pet therapy. La notizia della morte di “Popi”, come veniva affettuosamente chiamato, ha commosso tutte le persone che nei tanti anni di servizio, hanno avuto il piacere di incontrarlo.
L’Associazione Antropozoa:” Ciao Popi.Per noi sono più che cani. Sono amici, compagni, colleghi, complici. Con loro condividiamo tutto della quotidianità.
Ognuno è speciale. Qualcuno di più, soprattutto per chi li incontra in ospedale, nelle scuole, nelle carceri, nella nostra fattoria. E quando viene a mancare … manca, eccome se manca.
Non è facile per noi comunicare che Polpetta non entrerà più al Meyer di Firenze. Non sappiamo come dirlo se non così. Perché Polpetta è un cane speciale e da quando se n’è andato, la sua assenza è difficile da accettare. Troppo dolorosa. Inverosimile. Solo ciao, Polpetta. Anche da parte di tutti i bambini e adulti che ti hanno amato. Tanto come si amano gli animali. Con la semplicità del cuore. Noi per sempre”

La Pet therapy è ormai da alcuni anni, un valore aggiunto per l’ospedale Meyer. In un articolo a riguardo della Pet Therapy nella neuropsichiatria Francesca Mugnai, presidente dell’Associazione Antropozoa:” I cani sono una risorsa utilissima, perché riescono magicamente a fermare il tempo”. Quando un quattro zampe entra scodinzolando nel reparto, in pochi riescono alla tentazione di fermarsi per fare due carezze, utilizzando quindi il linguaggio del corpo […] E coccolando quella pancia pelosa, e sempre disponibile, anche le emozioni, e le parole che le esprimono, riescono a uscire con più facilità, spontaneamente, e si accendono sorrisi. Quello che si crea è un momento di reciprocità e riconoscimento emotivo”.

Anche il Meyer esprime il suo affetto nel ricordo di Polpetta:”Anche nelle situazioni più difficili, aveva una mossa vincente: si sdraiava con la pancia all’aria e muoveva la coda, a gran velocità. Così, nella sua lunga carriera, ha consolato migliaia di lacrime e regalato altrettanti sorrisi.Oggi tutto il Meyer saluta e ringrazia Polpetta, un dottore speciale, amatissimo da tutti i bambini.”

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