Secondo il Consiglio nazionale delle ricerche sono le indicazioni per il materiale prodotto nel cantiere del sottoattraversamento della Tav a Firenze (fonte Ansa), le terre che dovrebbero arrivare nell’area ex mineraria di Santa Barbara
"Le terre e le rocce da scavo che saranno prodotte nel cantiere del sottoattraversamento della Tav a Firenze dovranno essere analizzate 'in corso d'opera' seguendo dei criteri indicati dal Cnr, in modo da stabilire quale tipo di rifiuto siano e, quindi, come debbano essere smaltite", è il Cnr, Consiglio nazionale delle ricerche, a suggerire i criteri a Nodavia, incaricata di realizzare l'opera. (fonte Ansa). Si torna dunque a parlare delle terre della Tav destinate all'area ex mineraria di Santa Barbara a Cavriglia.
Il nodo da sciogliere è sempre stato: le terre dello scavo possono essere considerate un sottoprodotto oppure materiale inquinato dagli additivi usati per lubrificare la fresa? A Cavriglia sia l'ex sindaco Ivano Ferri che l'attuale Leonardo Degl'Innocenti o Sanni hanno sempre ribadito che quelle terre per poter essere trasportate nell'area ex mineraria sarebbero dovute essere di tipo 'A', pulite.
Adesso nella relazione finale il Cnr, come riportato anche in un articolo pubblicato da Repubblica lo scorso 3 ottobre, ha affermato che le terre da scavo dopo 28 giorni non presenterebbero più additivi. Quella relazione è già stata inviata alla commissione per la valutazione dell'impatto ambientale del Ministero dell'ambiente.
E nella lettera a Nodavia, il Cnr ad agosto ha suggerito "i criteri che dovrebbero essere seguiti in cantiere per la verifica delle caratteristiche ai fini della qualificazione delle terre e rocce da scavo come sottoprodotti". Ovverosia campionamento e biotest. (fonte Ansa).
Se il MInistero dovesse dare il via libera entro novembre i cantieri potrebbero anche riaprire e la terra da scavo arrivare presto a Cavriglia.